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Palermo, il ritorno di Sagramola: Zeman direttore tecnico è il sogno nel cassetto

Il dirigente sportivo romano torna dalle parti di Viale del Fante dopo sette anni e ricomincia dalla Serie D: quello del coach boemo è il primo nome sulla lista per il ruolo di direttore tecnico

Mediagol97

Ottavo club in Italia per fatturato. Ecco cos'era arrivato a essere il Palermo che ha lasciato Rinaldo Sagramola in Serie A nel 2012

Con queste parole l'edizione odierna de La Repubblica - Palermo introduce il tema relativo al ritorno del dirigente romano nel club rosanerodopo sette anni. Quello che sarà il prossimo direttore generale del nuovo Palermo si appresta dunque a rientrare negli uffici di Viale del Fante ed avrà in mano le chiavi (a livello sportivo e manageriale) di una società che ripartirà dalla Serie D e che sarà praticamente costretta a vincere da subito, in una missione che lo vedrà protagonista assieme al suo amico Dario Mirri, più i soci rappresentati da Tony Di Piazza e la Damir, uniti tutti sotto Hera Hora.

A partire dalla giornata di lunedì si potrà probabilmente sapere e capire qualcosa in più relativamente ai nomi per il nuovo allenatore rosanero, programmi tecnici, direttori sportivi e calciatori. Anche se, per sommi capi, l'identikit ideale per quanto riguarda l'aspetto tecnico sarebbe già delineato: "Conoscitori della categoria, giovani, ambiziosi che possano rientrare in un contesto societario con paletti ben stabiliti con figure più esperte, come lo stesso Sagramola, o con quella che è l'affascinante suggestione, ancora non confermata né smentita, legata a Zdenek Zeman con ruoli da direttore tecnico di tutte le squadre del nuovo Palermo".

Il vero punto focale da cui ripartire, almeno per ciò che concerne la gestione manageriale del nuovo Palermo, sarà proprio la figura di Rinaldo Sagramola. I suoi compiti, infatti, dovrebbero essere molto simili a quelli già ricoperti durante il primo ingresso negli uffici di Viale del Fante a settembre del 2004. In quel Palermo che era appena tornato in Serie A dopo la bellezza di 31 anni, il prossimo direttore generale rosa era l'amministratore delegato ed i suoi compiti erano quindi connessi alla contabilizzazione delle operazioni economiche della società: si occupava della gestione dei rapporti commerciali e di marketing con le amministrazioni pubbliche, con i privati e con gli altri club calcistici.

In otto anni sotto il suo controllo gestionale, di fatto, sono arrivate una semifinale e una finale di Coppa Italia, ben cinque qualificazioni in Europa fra la vecchia Coppa Uefa (arrivando fino agli ottavi di finale) e la moderna Europa League e, per la sua prima avventura a Palermo, Sagramola aveva in testa delle idee che potrebbero e dovrebbero essere riproposte anche attualmente:

"Fra queste la commercializzazione dei diritti televisivi. Non a caso in passato si era pensato a lui per il ruolo di presidente della Lega di B dopo Abodi, quando il campionato cadetto pensava di avere un attrattiva tale per contrattare migliori condizioni possibili. Poi la scelta è ricaduta su Balata e le idee di Sagramola sono rimaste nel suo cassetto. Adesso potrà riproporle anche se tutto in D sarà legato alle ambizioni del club. E sulla fame dei tifosi di calcio e soprattutto di Palermo. Legata alla voglia di rosanero sarà un'altra delle idee: il merchandising proprio così come era ai tempi della sua gestione. A lui si deve il concorso per l'individuazione del nuovo inno del club, anche se i risultati non furono soddisfacenti e si preferì non sceglierne nessuno, e la scelta del nome Kurò per la mascotte che ormai ha fatto perdere le sue tracce".