L'ultima volta che il Palermo è stato costretto a rinascere lo ha fatto dopo un anno di stop, da un campionato professionistico e con una piazza vogliosa di calcio.
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Nuccio: “In Serie D le motivazioni sono fondamentali. Accardi e Santana? Chi viene a Palermo…”
L'intervista all'ex attaccante rosanero, Santino Nuccio: "Sono arrivati giocatori buoni, anche i giovani. Lo staff tecnico sa già cosa deve fare per avere la migliore partenza possibile"
Il tutto esaurito dell'allora "Favorita" per l'amichevole dei rosanerocontro l'Atletico Mineiro del 1987 testimoniò la mancanza della città verso il Palermo Calcio e la rete di Santino Nuccio in quella partita fu il primo segnale di quanto avrebbero poi fatto i siciliani in campionato, vincendo il torneo agevolmente, grazie anche alle nove reti dell'attaccante palermitano, che fra due settimane sarà presente al "Renzo Barbera" per un'altra amichevole significativa. L'ex calciatore, intervistato da Il Giornale di Sicilia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito a diversi temi relativi alla rinascita del club di Viale del Fante.
A più di trent'anni di distanza dall'ultima rinascita, come vede la ripartenza di questo Palermo?
"Purtroppo il Palermo sta partendo in ritardo per i motivi che ben conosciamo, dunque da questo punto di vista rischia di far fatica nel completare l'organico con giocatori di alto livello per la categoria, anche se penso che ce ne siano ancora diversi in giro. Credo però che la scelta di affidare la squadra ad un palermitano, che tiene tantissimo a questa maglia, sia importante per inculcare questo attaccamento anche ai giocatori".
Il gruppo, pian piano, va formandosi: cosa pensa della squadra che sta venendo fuori?
"La cosa principale è che vengano a Palermo consapevoli del fatto che qui ci sia tanto da fare. Nessuno regalerà niente, anzi. Proprio perché si gioca contro il Palermo, tutte le avversarie daranno il massimo. Il campionato, tra l'altro con diversi derby, sarà difficile per questo, però i propositi mi sembrano positivi. Sono arrivati giocatori buoni, anche i giovani".
Come vede il ritorno di gente che conosce la piazza come Accardi e Santana?
"L'importante è che siano tornati con la voglia e con lo spirito giusto, perché calarsi nella mentalità e nella realtà della Serie D non è affatto semplice per chi non è abituato a giocare in questa categoria. Credo che dovranno dare l'esempio agli altri, perché questa squadra dovrà per forza di cose essere un mix tra giovani e grandi. Le motivazioni sono fondamentali a questo livello".
Iniziare la preparazione a metà agosto e con così poco tempo a disposizione può creare problemi?
"Lo staff tecnico sa già cosa deve fare per avere la migliore partenza possibile. Il Palermo non può permettersi nemmeno di regalare le amichevoli, deve cercare di cominciare bene la stagione e finirla ancora meglio. Qualsiasi partita giocheranno i rosa, in amichevole, coppa o campionato, davanti troveranno avversari che daranno tutto".
Nella passerella delle vecchie glorie ci sarà anche lei in campo, una serata simile a quella di Palermo-Atletico Mineiro in cui lei segnò.
"Potrò dire di essere l'uomo delle due rinascite (ride, ndr.). Nel 1987 ho avuto il grande piacere di esserci e già da quando è nata la nuova società sono stato invitato a partecipare alla partita del 26 agosto. È una chiamata che mi rende felice, vuol dire che ho lasciato qualcosa ai tifosi palermitani, anche se avrei preferito non esserci con il Palermo in Serie B. Speriamo che possa essere di buon auspicio e che possa essere un punto di partenza come fatto da noi contro l'Atletico Mineiro, nell'anno in cui abbiamo vinto il campionato di Serie C2".
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