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Napoli, Mertens: “In Italia avete una malattia, c’è una signora che mi prende a schiaffi. Il mio sbaglio con Hamsik e la Juventus…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante del Napoli: "Dopo sette anni mi sento napoletano. Posso battere il record di Hamsik"

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"Dopo sette anni mi sento napoletano: qui ho tanti amici e ho conosciuto tante persone".

Parola di Dries Mertens. L'attaccante del Napoli, sbarcato in Italia nell'estate del 2013, è certamente uno degli uomini copertina della squadra di Carlo Ancelotti. Diversi, dunque, sono stati i temi trattati dal belga, intervistato ai microfoni del canale ufficiale della Lega Serie A: dalla lotta scudetto, alla possibilità che il classe 1987 possa battere il record di gol in maglia azzurra di Marek Hamsik.

"Mi fa bene quando i tifosi cantano il mio nome, dopo un gol è ancora più bello. La gente ha avuto modo di vedere, fin da quando sono arrivato, che in campo do tutto e fuori cerco di vivere come i tifosi. Mi piace vivere a Napoli: parlo la lingua, è tutto perfetto - ha dichiarato Mertens -. In Italia il calcio è una malattia bellissima, la gente è malata per questo, dai giovani agli anziani. Da me al piano di sopra c'è una signora di 75 anni che ogni mattina viene a dirmi: 'Hai giocato bene eh, complimenti'. Se invece non vado bene mi dà qualche schiaffo e mi dice che potevo fare meglio".

OBIETTIVI - "Battere il record di gol di Marek Hamsik? Posso riuscirci, come ho detto. Nelle ultime partite lui ha segnato ancora altri gol, spesso grazie ai miei assist. Forse non dovevo fargli tutti quei passaggi (ride, ndr). Se batto il suo record lo chiamo sicuramente, ma prima devo riuscirci. Chi l'avrebbe detto sette anni fa... che bella cosa, vuol dire che per il Napoli sei stato importante".

LOTTA SCUDETTO - "La lotta è più aperta perché la Juventus ha maggiore difficoltà a vincere, anche se sta facendo punti, come l'Inter. Non si possono perdere punti, serve dare tutto e lavorare al 100% per sperare che questa cosa bella possa accadere. Il gol siglato al Torino? E' stato un bel momento. La settimana prima avevo segnato una tripletta al Cagliari, poi un poker al Torino. La gente che pensava fosse un cross non capisce nulla di calcio... Giochiamo a Torino contro una squadra molto fisica, una bella squadra. Se prendi i loro calciatori uno ad uno ti accorgi che sono forti. Noi dovremo essere pronti e fare il massimo", ha concluso.