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Milan, Ibrahimovic: “Non sono qui per soldi, so come aiutare i rossoneri. Mia condizione fisica? Zlatan c’è ancora”

Giornata di presentazione in casa Milan: visite mediche, firma sul contratto, allenamento con la squadra e prima uscita pubblica per Zlatan Ibrahimovic

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Parla Zlatan Ibrahimovic.

Ieri l'arrivo a Milano, le visite mediche e la firma sul contratto. Oggi il primo allenamento con la squadra di Stefano Pioli e la presentazione ufficiale. Tanti i temi trattati dal campione svedese: dai suoi obiettivi personali alla sua condizione fisica, fino all'attuale situazione in casa rossonera.

"Ho un bel rapporto con i tifosi. Ultima volta quando ero qui i rapporti erano positivi, come ieri. Il 50% di quello che facciamo sono i tifosi. È più facile fare le cose con loro, e spero di giocare anche oggi in partitella. L'ipotesi Milan? Dopo l’ultima partita in America abbiamo parlato con Paolo Maldini. A 38 anni ho avuto più richieste di quando ne avevo 28. Cercavo l’adrenalina. A questa età non si gioca per i soldi, ma per una sfida. Ho parlato tanto con Boban, è passato un mese e dopo l’Atalanta ci sono state tante chiamate. Non è stata una decisione difficile. Io non volevo lasciare il Milan, sono andato via senza il mio ok".

MILAN - "Cosa non ha funzionato fino ad oggi? Se non sei dentro è difficile rispondere. quello che ho visto da fuori sono i risultati. Non ho tutte le risposte" le parole di Ibra. "Anche se ero in America quando parli di Milan è sempre il Milan. Oggi sono molto più cattivo. Da quando ho due bambini poi... I compagni sanno come sono fatto. A me piace soffrire e lavorare duro. L'importante è che i compagni diano il massimo. Ultima tournée dei Queen? Dopo l’infortunio allo United mi ero detto di voler essere felice giocando a calcio. Ho lavorato tanto per farlo. Fino a quando posso giocare gioco. con grande voglia si può farlo. Devi solo gestire le cose. Non gioco come quando avevo 28 anni. Però uno che sa giocare sa cosa fare. Invece di correre puoi tirare da 40 metri".

OBIETTIVI -  "Un passo alla volta, gli obiettivi sono una maratona. Bisogna lavorare e crederci. Gli ultimi risultati non sono stati 'wow'. Qua la sfida è diversa. Perché credere in me? Non ho perso passione per quello che faccio. Perché ho cambiato idea sul Milan? Il Milan è sempre il Milan, la storia non la puoi cambiare. Dopo che ha venduto Berlusconi sono successe tante cose ma non mi interessano. Io penso ad oggi. "La sfida è contro me stesso. L'obiettivo è di continuare come ho fatto finora, di aiutare in tutti i modi. Poi, come ho detto, non hai 20, 25, 30, 35 anni. Lo stile cambia, il gioco anche, ma so cosa devo fare per assist, gol, vincere contrasti aerei. So cosa devo fare. Zlatan c'è ancora". 

CONDIZIONE FISICA - "Preferisco che mi fischino quando gioco così mi sale più adrenalina. Se posso giocare subito? Sto bene. Mi sono allenato, non ho toccato il pallone ma è la cosa che mi manca meno. Secondo me sono pronto per scendere in campo, l'allenatore lo sa. La presenza di Ronaldo è positiva per la Serie A, poi vedremo cosa succederà. Kulusevski? Il suo passaggio alla Juve è una cosa positiva per il calcio svedese. Ieri è stata una giornata positiva con me al Milan e Dejan alla Juve. Sono contento per lui perché quando arrivi in un grande club capisci se puoi stare ai livelli top".