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Lupo-Mediagol: “Tris di regine nel girone C, ecco cosa manca al Palermo. Boscaglia, dirigenza e proprietà rosa, vi dico tutto”

L'intervista esclusiva concessa dall'ex direttore sportivo di Torino, Palermo e Venezia, Fabio Lupo, alla redazione di Mediagol.it

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L'intervista

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Professionista competente, eclettico e dalle conoscenze profonde e trasversali.

Fabio Lupo, ex direttore sportivo, tra le altre, di Torino, Palermo e Venezia, ha prestato la sua opera professionale con dedizione e profitto in club militanti in tutte le categorie del calcio professionistico. Serie A, Serie B e Lega Pro, sono certamente campionati dal livello tecnico e tratti caratterizzanti ben diversi tra di loro. Il dirigente abruzzese ne ha interpretato al meglio prerogative preponderanti e dinamiche strutturali, facendosi costantemente apprezzare per le sue capacità gestionali e programmatiche, unitamente all'indole sopraffina in materia di scouting. Basti pensare al Palermo che sfiorò la promozione in serie Serie A nella stagione 2017-2018, sogno infrantosi nell'ultimo e calcisticamente controverso atto del "Benito Stirpe" di Frosinone. Nonostante la brusca rottura con l'allora patron, Maurizio Zamparini, la paternità nell'allestimento di quella rosa è ascrivibile per gran parte all'intuito ed alla lungimiranza dell'ex ds  del club lagunare. Proprio quel Venezia, la cui intelaiatura è stata interamente costruita proprio dal dirigente nativo di Pescara nel corso del suo mandato la stagione scorsa, protagonista nella zona nobile della serie cadetta in questa prima parte del torneo 2020-2021.

Il girone meridionale della Serie C, con le sue insidie e le compagini favorite alla conquista della promozione, il Palermo di Boscaglia tra pregi, difetti e criticità, il binomio dirigenziale attualmente in carica in seno al club di Viale del Fante, le potenzialità e le prospettive della nuova proprietà del Palermo targato Mirri-Di Piazza. Questi alcuni dei temi più interessanti affrontati da Fabio Lupo nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

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Regine del Girone C 

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"La classifica in questo momento premia queste tre squadre, però la Serie C ci ha abituato a clamorosi stravolgimenti. Il campionato è ancora lungo, c'è un girone da completare e un altro da affrontare. Ci sono tante variabili che possono intervenire e modificare gli equilibri, fra cui anche il mercato di gennaio. E' evidente che il Bari, rispetto a tutte le altre squadre,  anche rispetto alla Ternana, abbia qualcosa in più, anche come qualità e quantità, perché partiva anche da una stagione finita in malo modo ma comunque positiva, perché comunque la compagine pugliese è uscita alla finale dei playoff. D'altro canto, la Serie C, ci ha abituato anche alle rivelazioni, una di queste è il Teramo. Ci sta che questo terzetto possa proseguire il cammino su questa scia. Ci sono però altre squadre che possono rientrare, come il Palermo, anche se le distanze ad oggi sembrano incolmabili. Al Palermo oggettivamente manca la continuità. Questa è una squadra assolutamente rinnovata. Sono subentrati fattori esterni, ma che ormai sono entrati purtroppo appieno a far parte integrante della nostra vita e della nostra società, come il Covid-19, che ha condizionato la preparazione estiva e la prima parte di stagione. Bari, Ternana e Teramo sono già squadre consolidate che sono andate ad innestare  con oculatezza e competenza gli organici laddove erano carenti. Quello che potrebbe fare il Palermo a medio termine su un'intelaiatura di base a mio avviso comunque competitiva, semmai non dovesse riuscire ad agganciare il treno dei playoff  quest'anno".

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Palermo e Boscaglia

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"Io direi che l'organico a disposizione di Boscaglia è un buon organico, probabilmente meriterebbe una classifica differente, però ci sono tante attenuanti. Non solo quella del cambio di allenatore. Il Covid ha fortemente inciso nella strutturazione di questa squadra, nella gestione e nella pianificazione del lavoro. Per un tecnico come Boscaglia, abituato a lavorare su certi automatismi, non avere a disposizione numerosi giocatori da allenare, diventa problematico, se si cerca di dare un'identità tangibile e fortemente caratterizzata, come lui ha sempre fatto con le proprie squadre. Bisogna avere un pizzico di tempo, un attimo di pazienza, perché secondo me questo inconveniente del Covid è stato un fattore particolarmente pesante, che ha davvero complicato oltremodo il percorso del Palermo. Il pubblico è normale che mugugni, perché a Palermo se non sei primo o secondo la gente storce il naso,  ma questo è fisiologico e comprensibile. Questo lo devono capire i calciatori e Boscaglia, ma lui per primo lo sa benissimo. lo devono capire anche i calciatori che, nel momento in in cui sono venuti a Palermo, sapevano di dover affrontare una piazza caldissima e passionale ma anche legittimamente esigente".

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Modulo ed equilibri

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Ci vorrebbe una puntata per parlare di dinamiche ed efficacia dei vari schemi di gioco (sorride il ds, ndr), credo che Boscaglia per primo sappia cosa deve fare. Io direi che non ci siano mai giocatori nevralgici in seno ad un sistema di gioco, ritengo invece che si debba parlare sempre di coralità in entrambe le fasi. Quando c'è un modulo particolarmente propositivo bisogna che ci sia una compattezza ed unità d'intenti e quindi soprattutto a livello tattico ci siano le giuste distanze fra un reparto e l'altro. Se ci si allunga troppo si diventa inevitabilmente vulnerabili. C'è da valutare un altro aspetto, per tradizione e blasone, le squadre che vengono a giocare a Palermo vengono a chiudersi. Bisogna saper trovare le giuste distanze ed i tempi corretti tra le varie linee per cercare di dare pressione senza perdere equilibrio e senza esporsi alle eventuali ripartenze delle squadre avversarie. non è semplice. La coralità è il vero segreto, sia quando si difende la propria metà campo, sia quando si attacca la porta avversaria. Basta che salti un ingranaggio che si inceppa l'intero dispositivo, è troppo semplicistico imputare la responsabilità di una carenza di rendimento ad un singolo reparto. I sincronismi e il senso del collettivo costituiscono principi fondanti nel calcio di Boscaglia". 

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Jolly Accardi

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"La sua grande qualità è sempre quella del sapersi adattare ai vari ruoli, ha sempre giocato in stanti sistemi di gioco dimostrando duttilità e padronanza dei propri mezzi. In primavera lui giocava sia a sinistra che a destra, indifferentemente. Questa è una delle ragioni per cui il club ha sempre puntato in lui ed io stesso ho sempre stimato molto il professionista ed il calciatore. In una linea difensiva a tre può fare il terzo,  uno dei braccetti. Può fare anche l'esterno a tutto fascia. E' un giocatore che anche nel ruolo di quarto basso a destra può ritagliarsi il suo spazio. Ha forza, buona duttilità tecnica, capacità difensiva, capacità di spinta e tempo negli inserimenti. Questa duttilità e questa capacità di giocare in più sistemi di gioco lo può aiutare anche ad ambientarsi. Non mi stupisce il suo rendimento e credo che lui possa essere un'ottima pedina in questa squadra, nonostante l'assenza di Almici che, dato lo scacchiere iniziale, è sempre un'assenza importante in quanto specialista del ruolo.

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Centrocampo rosa

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"La qualità del centrocampo rosanero? Ci sono giocatori come Odjer, Broh, Palazzi, Luperini, lo stesso Martin,  che sono di un livello al di sopra della media della categoria, ma lo dice la loro carriera. Calciatori che hanno quasi sempre fatto la Serie B, sono giocatori che hanno ampiamente dimostrato di possedere doti ed attitudini di ben altra caratura rispetto agli standard medi della Serie C. Io credo che il Palermo complessivamente sia ben assortito come squadra. Certo, poi qualcosa puoi migliorare, qualcosa che sarebbe potuto funzionare meglio non ha finora funzionato nella maniera giusta, ma questo è normale e fisiologico in qualsiasi squadra di calcio sottoposta ad un profondo rinnovamento. Io dico sempre anche la Juventus, il Real Madrid o il Barcellona, fanno il mercato a gennaio, significa che anche loro possono modificare e migliorare qualcosa, lo potrà fare anche il Palermo. Però, a mio giudizio, la squadra di Boscaglia parte con un organico assolutamente  di buon livello.

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Attacco e calciomercato

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"Saraniti sulla carta dà determinate garanzie, poi, a volte le annate vanno in un modo o in un altro, ci può stare. E' un reparto che in questi due calciatori giovani ha due giocatori forti, Non è che se sono giovani si deve pensare che non siano all'altezza. Sia Rauti che Lucca sono giocatori di straordinaria prospettiva che lo scorso hanno sono stati seguiti con grande attenzione da club di Serie B. Poi si può ulteriormente migliorare l'organico ed alzare l'asticella nel corso della sessione invernale di mercato, se il Palermo decide di fare un campionato ancora più importante". 

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Mirri-Sagramola-Castagnini

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"Dirigenza di assoluto livello. Io conosco personalmente sia Sagramola che Castagnini e sono dirigenti assolutamente di livello. Con Renzo in particolare c'è un rapporto di stima ed affetto. Anche nel loro caso il background professionale ritengo che sia piuttosto eloquente in merito alla levatura della loro carriera-Sono professionisti di grande livello che stimo. Mirri e la proprietà in genere la conosco meno, però credo stia mantenendo quello che aveva promesso di fare, riportare immediatamente il Palermo nel calcio professionistico e riportare il Palermo in B con l'arma della progettualità e questo secondo me si vede. Questa è una squadra che se non dovesse centrare la promozione quest'anno, ila prossima stagione, eventualmente, con degli innesti di qualità mirati ad impreziosire la base di squadra attuale può recitare un ruolo da assoluta protagonista.  Mi sembra stiano facendo le cose in modo giusto. Dal punto di vista affettivo, l'unica cosa che mi è dispiaciuta, ma nella quale non entro nel merito,  è che nel momento in cui la nuova proprietà ha fatto il suo ingresso, tante persone che conoscevo, che hanno lavorato per me e con me sono rimaste a casa. Questo mi è dispiaciuto moltissimo. E' vero che una proprietà che in Serie D non può mantenere tutto quel personale, però sapere che gente di quella serietà aveva perso il lavoro, mi ha umanamente fatto male, Che sia ben chiaro, questa non è una critica ma semplicemente un moto di dispiacere legato alla situazione complicata di persone alle quali sono rimasto legato  e che mi hanno dato tanto, per quel poco che sono stato al Palermo. Ho letto nei giorni scorsi che la proprietà sta portando avanti il progetto per la realizzazione del centro sportivo. Sarebbe veramente un primo passo importante per conferire valore e solidità al club. Perché l'operato di una società non si misura soltanto in sede di mercato, ma bisogna valutare la lungimiranza ed il peso specifico di queste visioni manageriali e gestionali a medio-lungo termine. Questa è una nota di merito che va riconosciuta alla famiglia Mirri ed al socio Tony Di Piazza".

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