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Lancini: “Mi sto innamorando di questa maglia, il Brescia mi aveva proposto il rinnovo. Sagramola e Castagnini…”

Il difensore rosanero ha raccontato la sua esperienza con la maglia del Brescia e la scelta di approdare in Sicilia

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Edoardo Lancini l'insostituibile.

Il difensore del Palermo ha iniziato la stagione alla grande mettendo a segno due reti (Cittanovese e Nola) e offrendo prestazioni di alto livello in ogni gara in cui è stato impiegato. Il centrale rosanero, ai microfoni dell'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', ha analizzato il suo personale inizio di stagione e i motivi che lo hanno spinto a scegliere la maglia rosanero.

"Hai sentito Corini? Gli ho mandato una foto di quando giocava qui che ho beccato in una lavanderia vicino allo stadio. Gli ho fatto vedere che sta invecchiando e lui si è messo a ridere. Ho sbagliato io a rimanere a Brescia, purtroppo ero partito forte, poi mi sono rotto un dito, è arrivato Corini in panchina e rientrare è stato difficile. La colpa è mia che non ebbi la forza di mettermi in discussione altrove. Cellino mi aveva proposto il rinnovo e di andare in ritiro, non me la sono sentita. Mi devo sentire al centro dell’attenzione, la panchina mi distrugge. Sono stato un mese a casa, anche se c’era l’Entella, Boscaglia l’ho avuto a Brescia e Novara e mi voleva. Però, c’erano dei problemi, non con lui. Mi sono ritrovato a 25 anni senza una squadra, è stato brutto, ti chiedi se hai sbagliato tutto. Ad agosto mi hanno chiamato Sagramola e Castagnini che ho avuto tre anni al Brescia. Mi hanno detto: 'Vuoi fare il giocatore? Qua giochi davanti a 20 mila spettatori'. A 25 anni ho pensato di essere finito, volevo ritrovare la felicità. Qui lo sono e vorrei costruire qualcosa d’importante. Mi sto innamorando di questa maglia e di questa città. Guai a sottovalutarlo, a Brescia stavamo per fallire, ma la domenica facevamo la guerra. Va affrontato con rispetto, come una finalissima".