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Juventus, Marchisio si ritira: “Se non puoi dare quello che hai sempre dato, è giusto arrivare a questa decisione”

Il centrocampista ex Juventus ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo: "Ringrazio tutti gli allenatori e i miei compagni, è stato un sogno che ho vissuto con tutto me stesso"

Mediagol97

Claudio Marchisio appende gli scarpini al chiodo.

Il centrocampista classe 1986, che vanta ben 389 presenze ufficiali con la maglia della Juventus e 55 con quella della Nazionale italiana, ha annunciato quest'oggi in conferenza stampa il suo addio definitivo al calcio giocato, elencando le motivazioni che lo hanno spinto a prendere queste sofferta decisione, nonostante fossero giunte diverse offerte per continuare a scendere in campo. Di seguito le dichiarazioni dell'ex centrocampista bianconero.

"Non basta solo il talento, ma anche la dedizione e la fortuna. Io ho avuto tanta fortuna nella mia carriera, sono riuscito a prendere quel treno che passa una sola volta nella carriera. Ringrazio tutti gli allenatori e i miei compagni, è stato un sogno che ho vissuto con tutto me stesso. Alla Juventus, ma anche all'Empoli e allo Zenit. Questa estate ho trascorso momenti molto complicati, ero dentro una riabilitazione e in me era scattato qualcosa: lavoravo per tornare in campo, ma la mia testa voleva fare qualcosa e il corpo non reggeva più. Se non puoi dare quello che hai sempre dato era giusto arrivare a questa decisione, a prescindere dall'età. L'importante è quello che senti dentro. Sono arrivate anche offerte importanti, da altri Continenti e Paesi, ma dentro di me sapevo che non avrei rispettato quello che è Claudio. Da lì sono arrivato a questa decisione. Ho vinto tantissimo e queste saranno emozioni che rimarranno per sempre dentro di me: voglio ringraziare davvero tutti, a partire dalla mia famiglia che è sempre stata al mio fianco. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare alla Juventus e di giocare nella mia squadra del cuore e questo sogno l'ho realizzato soprattutto grazie alla mia famiglia. Ora cambia tutto e mi è sempre stato insegnato di non aver paura del futuro. Non ho ancora in mente cosa farò, non mi precludo nulla e non so se continuerò nel calcio oppure no. Adesso è giusto che io mi prenda un po' di tempo per pensare al mio futuro".

In questa decisione ha inciso solo il tuo sentore o il fatto di non accettare offerte?

"Come ho detto non ho mai preso in considerazione offerte in Italia. Da lì la decisione di andare allo Zenit. Quest'anno ho dovuto rescindere il contratto con lo Zenit per una questione di rispetto. Sapevo che avrei saltato gran parte della stagione, quindi mi sembrava scorretto nei loro confronti prendere questa decisione. Come ho detto prima la tua voglia di continuare c'è sempre, ma devi guardarti dentro e capire se sei in grado di restare a quei livelli. E se dopo ogni partita sai che hai dato tutto te stesso, ma non sei riuscito a fare certe cose che voleva fare la tua testa, capisci che è il momento di dire basta".

Marchisio si sofferma poi sui rimpianti ma non solo.

"I miei rimpianti sono stati quelli di non aver vinto la Champions League con la Juventus e non vincere l'Europeo con l'Italia. L'anno della Serie B per me è stato importante e in quel momento lì era solo indossare la maglia della Juventus, non indossarla in Serie B. Io in quel momento ero felicissimo e dovevo sfruttarlo al massimo".

I gol più belli?

"Uno all'Inter, ma nel vecchio stadio. E il mio primo gol allo Juventus Stadium".

Tra i rimpianti c'è anche non aver avuto un momento per salutare i tifosi in campo?

"La tempistica non era stata quella di fine stagione, ma il momento che ho vissuto un anno fa è stato bello in egual modo. Sono contento del fatto di aver lasciato un ricordo forte e bello tra i tifosi e quando sono tornato qui mentre giocavo allo Zenit ho vissuto un bellissimo ricordo".

C'è una partita che vorresti rigiocare?

"Vorrei rigiocare la finale di Berlino, quella contro il Barcellona. Fu una finale molto combattuta e se ci fosse un modo di rigiocare una parte del secondo tempo sarebbe un sogno. Futuro? Non mi precludo nulla, ho bisogno di tempo per pensarci bene. Devono essere decisioni prese con il tempo giusto".

Sei stato tra i primi a usare i social in modo socialmente utile.

"Credo che la cosa più importante sia la responsabilità che hanno i ragazzi, soprattutto grazie alle possibili informazioni che ci sono quotidianamente, ai social, all'importanza che hanno ora i calciatori per i giovani. Non solo per essere un esempio positivo, perché siamo persone oltre che calciatori. Ognuno poi ha un carattere diverso. Io man mano col tempo ho capito che c'era bisogno di far sentire la mia voce fuori dal campo. Non ho mai avuto il problema di prendere le difese dei più deboli o di qualsiasi argomento. Senza avere paura, perché le critiche ci sono sempre. Le viviamo con le pagelle dopo la partita, per una gara non andata bene, non bisogna avere paura. Credo i giocatori debbano avere più coraggio".

Vedi un nuovo Marchisio nel calcio italiano?

"Sensi e Barella stanno dimostrando grandi cose. La Nazionale italiana ha bisogno di talenti, non solo nuovi Marchisio o nuovi centrocampisti. Negli ultimi anni si sta facendo un ottimo lavoro e da italiano mi auguro che il prima possibile la Nazionale possa tornare ai livelli di anni fa".

Cosa dirai stasera ai tuoi figli?

"Oggi volevano giocare con me ed erano arrabbiati perché oggi dovevo essere qui. Loro sono piccoli ed è giusto che pensino solo a divertirsi. Ora avrò sicuramente più tempo da dedicare a loro e vedendo il loro volto credo siano felici di vedermi per più tempo a casa".

Strano vedere Inter-Juve da fuori?

"Strano no, sono curioso come tutta Italia. Non ci resta che guardarla. Al di là di Conte che è andato all'Inter, c'è una squadra che sta facendo bene con grandi risultati e la Juve che ora deve inseguire. Sarà un grande match, io la vivo da fuori da tifoso juventino".

Ti aspettavi che Conte riuscisse a cambiare l'Inter in così poco tempo e pensi sia pronto ad aprire un altro ciclo?

"Secondo me basta guardare il volto dei giocatori dell'Inter. Sono gli stessi dell'anno scorso, ma hanno un altro spirito e questo sicuramente è la mano dell'allenatore".

Ti aspetti una corsa scudetto più aperta?

"Da fuori me lo auguro, ma è presto. Sarà un match acceso, ma ci sono ancora tante partite. Poi chiaro che vincere partite come queste, con tanta attesa, darà benzina per il resto del campionato, quindi sarà importante per le squadre far valere la propria forza in un match così".