serie b

Foschi: “Preziosi non è morto, ma non è pronto ad acquistare il Palermo. Inglesi? Ecco perchè mi volevano licenziare…”

Foschi: “Preziosi non è morto, ma non è pronto ad acquistare il Palermo. Inglesi? Ecco perchè mi volevano licenziare…”

Le parole del presidente del Palermo, Rino Foschi, relative alla possibile cessione del club rosanero

Mediagol93

Rino Foschi torna a parlare del futuro del Palermo calcio.

All'indomani dell'importante vittoria casalinga contro il Carpi che ha portato i rosanero a -1 dalla vetta, il numero uno del club di viale del Fante ha analizzato l'attuale situazione della società siciliana soffermandosi in particolare sulla questione relativa al pagamento degli stipendi dei tesserati relativi al primo bimestre 2019. Pagamento di cui si è fatta carico la famiglia Zamparini, per scongiurare il rischio penalizzazione in classifica.

Argomenti lungamente trattati dal presidente rosanero durante un'intervista concessa ai microfoni di "Zona Vostra", in onda su Trm.

"Quando io ho portato via la società agli inglesi, perché altrimenti avrebbero fatto fallire il Palermo, il loro obiettivo era quello di vendere il 49% delle quote ed andare avanti con quei soldi lì fino a giugno. Mi hanno licenziato perché non mi andava bene. A quel punto io ho licenziato loro e mi sono preso il Palermo. Qualcuno mi è stato alle spalle: Enrico Preziosi. Preziosi però non poteva comprare il Palermo. A quel punto lì Preziosi si è messo d'accordo con personaggi importanti e la famiglia Mirri mi ha dato l'equivalente per la concessione di quattro anni di pubblicità con quella opzione di cessione del Palermo per quel gruppo. Preziosi non è morto, ma non è pronto perché non ha venduto il Genoa, quindi siamo rimasti scoperti. Allora abbiamo pagato gli stipendi in altro modo, con l'aiuto della famiglia Zamparini, non di Zamparini. E siamo ancora qua".

"Il Palermo - ha continuato Foschi - è chiacchierato male, ha meno debiti di quello che si dice. Preziosi era fortemente interessato al Palermo, ma non ha venduto il Genoa. Il Genoa era quasi venduto, la trattativa era molto avanti. Potrebbe vendere il Genoa nei prossimi mesi e tornare alla carica? Io non posso più aspettare. Noi in questo momento siamo orfani di un proprietario. Non abbiamo un proprietario. Andiamo avanti con il lavoro che facciamo noi sul campo. Noi ci stiamo guardando intorno con persone serie che possono dare un futuro ancora più importante del 2003 e abbiamo qualcosa di concreto. Se tutto può concretizzarsi prima di giugno? Ma sicuramente. Io spero tra qualche giorno, non più tardi di una-due settimane. Noi siamo una società seria, purtroppo orfana di un proprietario e sapete tutto. La comunicazione è stata sbagliatissima. Io sono un presidente a tempo e la signora De Angeli ha preso la quote: è tutto più semplice di quello che si pensa. Il Palermo non ha i debiti che si dice, è un affare per chi lo compra, ma è un po' complicato il discorso".