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Emergenza coronavirus, Arcoleo: “Sembra di essere in guerra. Palermo? Ha uno squadrone, a Pergolizzi non si può dire nulla…”

"Se il campionato riprenderà e si concluderà regolarmente? Lo spero di cuore, ma sinceramente ho molti dubbi"

Mediagol92

"Coronavirus? La cosa peggiore è vedere pure nei familiari dei potenziali untori e dover stare a distanza pure dai figli. Mai vissuta un’esperienza del genere. Sembra di essere in guerra".

Inizia così la lunga intervista rilasciata dall'ex allenatore del Palermo, Ignazio Arcoleo, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L'attuale club manager del Trapani ha poi proseguito: "Bisogna pensare positivo: quando ricominceremo a vivere, capiremo meglio il valore di certi piccoli gesti, della libertà, di una passeggiata in spiaggia e di tante altre cose. Ragazzi delle scuole calcio in cui sono stato? Sì li ho sentiti. Ai ragazzi della Cantera Ribolla e del Tommaso Natale, che non vedo da quanto sono andato a Trapani, vorrei mandare un caloroso abbraccio. So quanto sia importante per loro il calcio, ma oggi serve un sacrificio".

Il rischio per gli atleti è quello di perdere lo stato di forma, visto che gli allenamenti sono al momento vietati: "A livello individuale ci si può allenare, sempre nel rispetto delle norme imposte dal Governo in questo delicatissimo momento - ha spiegato Arcoleo -. Da quanto leggo i giocatori del Palermo lo stanno facendo a casa, seguiti a distanza dallo staff tecnico. Anche io, nel mio piccolo, da giocatore, iniziavo a lavorare 15 giorni prima per arrivare in ritiro in buone condizioni fisiche. Per di più oggi ci sono attrezzature e tecnologie che aiutano parecchio il lavoro dei singoli".

Arcoleo ha poi parlato del campionato di Serie D: "Se riprenderà e si concluderà regolarmente? Lo spero di cuore, ma sinceramente ho molti dubbi, da ciò che vedo e leggo, e nonostante la possibilità di giocare a giugno e forse perfino oltre, per lo slittamento dell’Europeo. Non credo che il Palermo pagherà dazio. I rosanero hanno un ottimo vantaggio in classifica, così come per esempio il Benevento in Serie B. Nessuno si sta allenando in questo momento, quindi il giorno in cui si dovesse ricominciare, le squadre più forti tecnicamente saranno avvantaggiate rispetto alle avversarie perché hanno giocatori più forti. Il Palermo ha uno squadrone, penso a Crivello o a Floriano solo per fare 2 nomi, gente che con la D non c’entra niente. Ciò non significa che i rosanero debbano dare per scontata la promozione. La soglia dell’attenzione va tenuta altissima, a prescindere. Il Savoia ha stentato all’inizio, ma poi ha tenuto il passo dei rosanero, quindi resta una squadra temibile".

Infine l'esperto ex tecnico rosanero si è soffermato sugli under e sul lavoro svolto da Rosario Pergolizzi: "Felici e Silipo sono quelli più dotati di talento, e saltano più facilmente all’occhio, ma penso anche a Doda, Peretti, Kraja, Langella. Sagramola e Castagnini sono stati molto bravi. Hanno indovinato tutto, costruendo un bel mix. Pergolizzi? Quando il Palermo gli ha affidato la squadra, gli ha chiesto di vincere e sta vincendo. Certe critiche non le concepisco. Ha 7 punti di vantaggio, è stato in testa dalla prima all’ultima giornata che si è giocata. Cosa gli si può dire? Niente. C’è stata una lieve flessione, direi fisiologica. In Serie D, se sei il Palermo, devi vincere. Se giochi bene e perdi, vai a casa. Ci vuole sostanza e concretezza. E saper gestire le pressioni della piazza, che non è mai facile. L’unico obiettivo del Palermo è lasciare i dilettanti, il resto non conta".