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Caos Napoli, tutti contro tutti: i cinque ribelli e la questione Insigne…

Ore di fuoco per il Napoli, a seguito delle diatribe tra calciatori e società in merito al ritiro di Castel Volturno: ecco cosa è successo dopo il match contro il Salisburgo

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Bufera in casa Napoli.

Le ore successive al match di Champions League tra i partenopei e il Salisburgo, andato in scena martedì, sono state caldissime. I giocatori avrebbero dovuto, come da decisione della società, tornare in ritiro a Castel Volturno, ma ciò non è accaduto. Insigne e compagni, infatti, avevano anticipatamente deciso di disertare il ritiro per tornare a casa. Non sono bastati i tentativi del ds Cristiano Giuntoli e del vice-allenatore Davide Ancelotti a convincerli ad accettare momentaneamente le decisioni della dirigenza, la quale ha affermato che si trattasse di un ritiro non punitivo, bensì dalle finalità costruttive, e a rinviare la discussione alla mattinata successiva. Il tecnico Carlo Ancelotti, dunque, non si è presentato ai microfoni dei giornalisti e si è recato insieme al suo staff a Castel Volturno, dove non ha trovato nessuno.

Tutto tace, ma il caos che avvolge attualmente il Napoli è ben percepibile. Tutti contro tutti. Il netto messaggio della squadra alla società ha generato attriti tra le due parti, tanto che il club partenopeo ha annunciato che procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede a seguito di quanto accaduto. A farsi esponenti della protesta, secondo quanto riporta l'edizione odierna del quotidiano Il Mattino, sarebbero stati principalmente coloro che verranno convocati in Nazionale, in quanto sarebbero dovuti restare lontani da casa per ulteriori dieci giorni al termine del ritiro. Un provvedimento non accettabile. Carlo Ancelotti sembra comprendere le loro ragioni ed essere disposto a schierarsi dalla loro parte, ma negli istanti successivi non assume una netta posizione davanti alla dirigenza. I giocatori, in particolare Mertens,Insigne, Callejon e Koulibaly decidono allora autonomamente di andar via. Allan, ma non solo, procede per vie legali, tanto che viene chiamata in causa anche l'Assocalciatori. Una diatriba che, almeno per ora, sembra essere destinata a protrarsi a lungo.

Intanto, chi potrebbe pagarne le conseguenze nel breve periodo è Lorenzo Insigne. L'attaccante azzurro, uno dei simboli della protesta, secondo quanto riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, potrebbe essere privato della fascia di capitano in occasione delle prossime gare. Una risposta netta da parte della società, che non intende starsene con le mani in mano.

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