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Bonucci si confessa: “Le mie difficoltà al Milan? Ecco tutta la verità…”

Bonucci si confessa: “Le mie difficoltà al Milan? Ecco tutta la verità…”

Un rendimento altalenante e non all'altezza delle aspettative per il centrale difensivo che prova a spiegare le ragioni del suo impatto problematico con il mondo Milan...

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Presentato come il grande colpo del mercato estivo rossonero.

Leader tecnico e carismatico della Juventus, acerrima rivale del Milan, Leonardo Bonucci, tra lo stupore generale, decideva di accettare la corte serrata di Fassone e Mirabelli  lasciando il club bianconero ed approdando alla corte dell'allora tecnico Montella.

Clamore mediatico ed investitura, forse avventata e comunque molto discussa, a nuovo capitano della compagine rossonera. Un Milan protagonista di lauti investimenti, non tutti lungimiranti ed oculati alla luce dei risultati, sul mercato voglioso di ritagliarsi nuovamente un ruolo di primo piano in Italia ed in Europa. Una squadra di cui Bonucci avrebbe dovuto essere muro e regista difensivo, oltre che guida e riferimento in seno al gruppo.

Auspici rimasti nelle intenzioni e naufragati sul campo, con l'ex juventino che tra prestazioni opache, errori marchiani, espulsioni e qualche polemica di troppo, è stato il giocatore simbolo, suo malgrado, dell'avvio di stagione deludente della squadra rossonera.

Stenti e difficoltà collettivi che hanno portato all'esonero di Montella, con Bonucci che per rendimento è stato certamente tra i giocatori che hanno maggiormente tradito le attese.

Il difensore centrale rossonero, ha provato a spiegare le ragioni del suo impatto così difficile con la nuova realtà nel corso di un’intervista concessa alla rivista Forza Milan!

Io penso che nei momenti di reale difficoltà, quando ti trovi sul campo, la testa ti aiuti tanto, perché dove non ci arrivi con le gambe ci puoi arrivare col cervello. In questi mesi iniziali, ho fatto fatica da questo punto di vista perché avevo la testa impegnata da tanti pensieri e i mio livello fisico non era ottimale. Quindi, le due cose messe insieme mi hanno portato a fare delle prestazioni non consone a quelle del passato. Dopo la squalifica di due giornate (a causa dell’espulsione rimediata contro il Genoa, ndr), ho lavorato sia sul fisico che sulla testa e sono riuscito a esprimermi come avrei voluto sin dall’inizio. Sono d’accordo con Gattuso: gambe e testa vanno di pari passo, ma nei momenti di difficoltà la testa ti aiuta a rendere quel qualcosa in più per arrivare all’obiettivo: una grande prestazione per il singolo, una vittoria per la squadra”.