Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

torino

Sirigu: “Così ho aiutato l’Italia a vincere. Torino? Nessuno mi ha difeso”

Sirigu: “Così ho aiutato l’Italia a vincere. Torino? Nessuno mi ha difeso”

Le dichiarazioni rilasciate dal portiere Salvatore Sirigu dopo il trionfo della Nazionale italiana a Euro 2020

⚽️

E' stato uno dei leader e degli uomini più importanti all'interno dello spogliatoio della Nazionale italiana, reduce dal trionfo a Euro 2020. Stiamo parlando di Salvatore Sirigu. Intervenuto ai microfono di Sky Sport, il portiere ex Palermo ha svelato aneddoti e retroscena di quelle "Notti magiche". "Non c'è un segreto, sono semplicemente stato me stesso e ce la siamo goduta, soprattutto i più grandi. Ho avuto la fortuna di giocare tante competizioni con la Nazionale e sapevo ciò di cui aveva bisogno il gruppo. Per me non è niente di nuovo, ho soltanto messo la mia esperienza al servizio di tutti. Magari si è vinto e si è dato più risalto a questo aspetto. Se non avessimo vinto forse non se ne sarebbe parlato", le sue parole.

QUEI MESSAGGI - "La cosa dei messaggi è nata casualmente. Prima della partita con la Turchia, di getto, scrissi un messaggio. Da quel momento è diventato un rito. Così, da quella volta in poi, li preparavo dopo la merenda perché ci voleva tempo. Tutti si aspettavano questo messaggio: si sa quanto i riti scaramantici siano importanti nel calcio e poi fa anche parte del nostro dna, quindi abbiamo continuato. Anche quella dei messaggi personalizzati è stata una cosa improvvisata. Non riuscivo a dormire il pomeriggio della finale, avevo un patema d’animo ricorrente. Mi sono fatto portare dei fogli bianchi in camera e ho scritto un pensiero personale per ognuno. Ho fatto emozionare Chiellini un po' troppo".

IL VIDEO -"Poi c'è stato il video: c'erano i bambini un po' di tutti, le mogli, le fidanzate, i genitori, i fratelli e le sorelle. 'Chiello' si è messo a piangere, mi ha detto: 'Non mi puoi fare questo prima della finale'. Queste sono cose che nascono spontaneamente, io ho cercato di essere un appoggio per tutti. Ho cercato di fare capire che in un ambiente ostile, perché giocavamo a Wembley con tutto il pubblico contro, dovevamo caricarci e prendere ogni energia per fare il massimo. Dopo tutta questa scarica di tensione, i risultati si sono visti: il nostro Europeo non è stato solo tecnicamente perfetto, è stato perfetto anche sentimentalmente. Questa squadra non ha avuto solo cuore, ma anche un’anima. Faccio un esempio: per la prima volta ho visto che Chiellini aveva una serenità strana. Ha preso ogni cosa con il sorriso, non ha mai recriminato nulla ed è stato sempre positivo, una vera guida fino all'ultimo. Si è visto anche nei sorteggi prima dei rigori: ha detto che non sbaglia un sorteggio da quando ha 15 anni. Forse la fortuna arriva quando te la cerchi e Giorgio è una persona che l'ha cercata e che la merita tutta. Io lo guardavo ed era felice come un bambino".

DONNARUMMA -"Mi sono raccomandato che imparasse la lingua e sta già studiando, Gigio è un ragazzo in gamba. Prima dei rigori in finale abbiamo parlato, ma queste sono cose nostre. Lui ascolta molto, si mette a disposizione e cerca di imparare da tutti, è una qualità importante per un giocatore forte a livello mondiale. In questo momento al PSG c'è un portiere fortissimo che è Navas, ma io penso che se vuoi puntare al massimo in Europa devi anche pensare di fare dei sacrifici. Io penso che un portiere del genere , a parametro zero e a 22 anni, devi prenderlo anche se hai già un portiere forte in casa e anche se rischi di avere una 'grana' in casa: è una occasione troppo grande da lasciarsi scappare".

TORINO - "A volte le critiche mi hanno fatto male, altre volte ci sono passato sopra o mi hanno caricato. A volte le ho meritate, altre volte sono state molto pesanti e questa cosa mi ha dato fastidio. Io non sono uno che si fa vedere sui social, ma incasso e sto zitto e ogni tanto sputo il veleno. Mi ha dato fastidio che nessuno abbia preso le mie difese: io ho preso le difese di tanti e, almeno per una volta, avrei meritato di essere difeso. Penso che eravamo arrivati alla fine di un ciclo e un po' di rimpianto c'è perché non è facile lasciare una squadra dove hai lasciato il cuore e un gruppo di ragazzi ai quali vuoi bene, ma bisogna guardare in faccia la realtà e valutare se nell'ambiente si è apprezzati da tutti. È facile dire che un giocatore vuole andare via, ma bisogna vedere cosa si è fatto per trattenere quel giocatore e non solo a giugno, quando comincia il mercato. Io sono una persona che ai valori tiene tantissimo. Genoa? Si sta occupando di tutto il mio procuratore Branchini, nei prossimi giorni saprete tutto. Io posso dire che sono soddisfatto del suo lavoro e sono felice di quello che sarà".

tutte le notizie di