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Qual. Mondiali, Italia-Svizzera da brividi: rischiano Olanda, Portogallo e Spagna

L'Italia scenderà in campo venerdì sera contro la Svizzera con l'obiettivo di chiudere al più presto il discorso qualificazione, senza dover ricorrere allo spareggio

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Italia

Di Riccardo Di Falco

Sgomento, paura e tristezza.

Sentimenti che aleggiavano pienamente nelle teste dei tanti tifosi italiani quando, poco prima delle 23, l'arbitro fischiò la fine di Italia-Svezia. Era il 13 novembre 2017  e quel match terminò con i risultato di 0-0, con gli scandinavi che, grazie al successo per 1-0 dell'andata, staccarono i biglietti per i Mondiali in Russia del 2018. Quella partita venne valutata come il punto più basso della storia recente del calcio italiano, con la Nazionale azzurra che non veniva esclusa dalla fase finale di una competizione iridata dal 1958.

Le Federazione attraversò un momento di grande difficoltà, vennero a galla lacune gestionali che avevano portato alla nomina di Gian Piero Ventura come commissario tecnico, figura di grande esperienza, ma che non riuscì mai a creare l'amalgama giusta per formare un gruppo compatto e coeso, capace di fare la differenza in campo internazionale, dove comunque la Nazionale italiana si è sempre ben distinta.

Per risollevare le ceneri di un progetto tecnico totalmente errato, che ha portato soltanto buio al movimento, viene scelta, dunque, una figura di grande caratura ed esperienza come Roberto Mancini. Il tecnico nativo di Jesi comincia sin da subito a lavorare alacremente, con l'obiettivo di ringiovanire il gruppo e creare un organico con la giusta chimica per raggiungere traguardi di rilievo. Si circonda di amici, tra cui Gianluca Vialli, che possano pienamente lavorare in armonia e creare l'ambiente perfetto per far esprimere nella maniera migliore i giocatori.

Di Mancini il merito di aver dato la possibilità a diversi giovani, Nicolò Zaniolo in primis, di esordire in Nazionale senza aver ancora ricevuto - o quasi - spazio nei club. Il lavoro del tecnico è da incorniciare, l'Italia risorge dopo uno dei momenti più difficili e torna a divertire ed entusiasmare il pubblico. Gli azzurri non solo vincono, ma giocano pure un calcio gradevole che li rende belli agli occhi della Nazione, che comincia a seguire con ritrovato interesse le vicende degli azzurri.

Il processo di crescita va avanti partita dopo partita, il risultato dell'Europeo scorso è soltanto il coronamento di un percorso iniziato tra lo scetticismo, ma che ha portato risvolti importanti anche nel nostro campionato, con i giovani lanciati da Mancini e non, che hanno ricevuto fiducia dagli allenatori, rivelandosi giocatori già pronti, su cui poter fare affidamento sin da subito. Tuttavia, dopo gli Europei, nelle gare di settembre valevoli per le qualificazioni a Qatar 2022, l'Italia non è andata oltre al pari contro Bulgaria e Svizzera. Un calo fisiologico, con ogni probabilità. Due punti, che hanno complicato il cammino di avvicinamento ai Mondiali, con i ragazzi allenati da Roberto Mancini che occupano attualmente il primo posto del girone in coabitazione proprio con la Svizzera.

Nonostante il successo della Spagna e l'eliminazione in semifinale, che ha interrotto la striscia di imbattibilità, la Nations League ha comunque dato modo agli azzurri di ritrovarsi, tornando a conquistare la vittoria contro il Belgio nella finalina per il terzo posto. L'Italia è adesso chiamata alla doppia sfida contro Svizzera ed Irlanda del Nord, con l'obiettivo di archiviare la pratica qualificazione senza dover ricorrere agli spareggi, che tanto male hanno portato agli azzurri nel recente passato.

Il match che cela maggiori insidie è senza dubbio quello contro gli elvetici. Una formazione ostica, rocciosa, dotata di talenti individuali che possono creare grattacapi alla retroguardia italiana. Mancini arriva al match in programma domani, venerdì 12 novembre allo Stadio "Olimpico" di Roma, con grandi difficoltà di organico. Zaniolo, Pellegrini, Immobile e Chiellini sono stati costretti ad abbandonare il ritiro di Coverciano per alcuni acciacchi fisici. Bonucci e Barella sono tornati a lavorare in gruppi, con il tecnico che si è detto tranquillo per l'ampio ventaglio di scelte che il movimento negli ultimi tempi gli sta fornendo. L'Italia in virtù di una migliore differenza reti potrà accontentarsi del pareggio, con la Svizzera che proverà in tutti i modi a bucare la difesa azzurra. Donnarumma e compagni potranno contare sull'appoggio di un Olimpico gremito.

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