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Napoli, a tutto De Laurentiis: “Io, Gattuso e quella chiacchierata con Allegri. Alla squadra ho fatto una promessa…”

SSC Napoli v OGC Nice

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Napoli

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"Il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Arriva dopo un periodo dolorosissimo per l’umanità intera, Sud compreso, e rappresenta un passo verso la normalità. Sa di riapertura, pare un sipario che si alza. O meglio ancora, sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole".

Parola di Aurelio De Laurentiis. Diversi sono stati i temi trattati dal presidente del Napoli, intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport': dalla vittoria conquistata ai calci di rigore in occasione della finale di Coppa Italia ai danni della Juventus di Maurizio Sarri, al suo rapporto con il tecnico Gennaro Gattuso. Ma non solo...

"Il mio discorso alla squadra dopo la vittoria? Visto che non siete riusciti a registrarlo, potrei tacere. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò una promessa: pagare lo stipendio di marzo che, come si sa, è ancora bloccato da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. E poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo. La prima telefonata dopo la finale? Mi pare di ricordare Claudio Lotito, doveva essere mezzanotte. Poi ho chiuso il telefono e stranamente ho dormito sino alle nove, io che alle sei sono già sveglio", sono state le sue parole.

GATTUSO - "Io e Gattuso ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee. Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima. Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere. Cosa ci ha messo di suo Gattuso? L’autorevolezza che l’ha fatto entrare nella testa dei ragazzi. Una empatia che è scattata subito, tra me e lui, tra lui e in calciatori. Mi riconosco di averci visto giusto e, con modestia, di aver avuto sempre fiuto nella scelta dei tecnici".

ALLEGRI -"Bloccai Gattuso dopo aver parlato con Allegri? Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua".

CHAMPIONS LEAGUE -"Non ci tolga i sogni, sono il motore della vita. Possiamo andarcela a giocare a Barcellona, e mi auguro persino che per agosto il Camp Nou possa essere riaperto, perché sarebbe uno spettacolo. Siamo sereni, convinti delle nostre possibilità, poi passi il migliore. Ma i quarti di finale a Lisbona sono elettrizzanti. Champions e quarto posto? Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri. Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, né i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie questa ansia da dosso".

RINNOVI -"I rinnovi di Zielinski e Maksimovic? Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì a pressare. Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo: glielo ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante ma devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina od Ospina", ha concluso De Laurentiis.

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