Cresce l'attesa per la sfida di sabato tra Napoli e Milan.
serie a
Donadoni, che stoccata a De Laurentiis: “Il calcio non è il suo forte, Napoli è una città che mi rimasta sulla pelle”
Donadoni, che a Napoli ha vissuto momenti indimenticabili, analizza la prossima sfida contro il Milan e punzecchia Aurelio De Laurentiis
Una gara che metterà di fronte due squadre tanto diverse quanto agguerrite, così come i loro rispettivi tecnici: da una parte Carlo Ancelotti, equilibrio e personalità, dall'altra parte Gennaro Gattuso, polmoni e grinta.
Insomma, un match interessante, che ha già catturato l'attenzione di tanti addetti ai lavori. Uno su tutti, Roberto Donadoni, che intervenuto ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', ha così analizzato l'attesissima sfida: "Gara già decisiva? No. Si capirà qualcosa sugli equilibri dopo 8-10 giornate. Piuttosto il Milan, che ha lo svantaggio di non aver giocato la prima, mi pare che si sia rinforzato parecchio con Higuain che è sempre affamato. Del resto Rino Gattuso gli equilibri li aveva trovati e gli mancava proprio il terminale offensivo. Hamsik regista? Marek è un grande professionista e farà bene anche lì. Certo, così si allontana dalla porta e lui i gol li ha sempre fatti. Per Verdi invece era il momento di spiccare il salto di qualità, mentale. Perché tecnicamente è già maturo. A Napoli, dove è stato giudicato tradimento la partenza di Higuain, hanno capito che a gennaio Simone doveva completare un percorso a Bologna".
Sulla sua esperienza al Napoli: "È una città che mi è rimasta sulla pelle per il suo modo unico di vivere il calcio. Non mi è mai capitato in nessun altro posto di vivere questa intensità, questa passione. La pressione? Certo, ma quella c’è dappertutto. La maniera viscerale del napoletano di amare la propria squadra è unica".
Sul tecnico dei partenopei: "Non sento Carlo da quando ha iniziato l’avventura a Napoli. Ma uno che ha girato e vinto in tutte le più grandi piazze europee, di consigli non ha bisogno. Noi siamo cresciuti in campagna, abbiamo un’educazione simile: ci basta uno sguardo per capirci, senza troppe parole. Però credo che anche Carlo un po’ debba snaturarsi. A Napoli la gente ha bisogno del contatto fisico, di metterti in braccio un neonato per la foto. Perché tutti amano l’azzurro, anche chi non va allo stadio. Ecco, magari per carattere noi non siamo abituati a questo, ma capisci che per loro è importante e lo fai con piacere".
Stoccata ad Aurelio De Laurentiis: "Sapere di calcio non è il suo forte. Ed è logico sia così per un presidente. La gestione e i risultati del club di questi anni sono stati eccellenti. Per esempio aver scelto Carlo dopo Sarri è stato un gran colpo. Ci siamo anche rivisti, parlando cordialmente. Non siamo gente che serba rancore. Questo campionato è molto interessante e mi piacerebbe esserne protagonista. Ho tanta voglia di ricominciare. La Juventus è oggettivamente un gradino più su. Poi Inter, Milan, Napoli e Roma li vedo sullo stesso piano, senza dimenticare la Lazio".
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