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Mino Raiola: “Donnarumma non rinnova? Il Milan ci ha minacciati, non era problema di soldi. Ecco verità”

Mino Raiola: “Donnarumma non rinnova? Il Milan ci ha minacciati, non era problema di soldi. Ecco verità”

L'intervista a Mino Raiola sulla vicenda Donnarumma: il portiere classe '99 non rinnova col Milan, la versione dell'agente.

Mediagol40

Mino Raiola racconta le sue verità in merito al mancato rinnovo di Gigio Donnarumma. Nella giornata di giovedì il Milan, attraverso le persone di Marco Fassone (amministratore del club) e Massimiliano Mirabelli (direttore sportivo), aveva annunciato la decisione del giocatore di non voler proseguire il suo percorso in rossonero.

Oggi, in un'intervista rilasciata praticamente a rete unificate con Rai, Sky Sport e Mediaset, è stato il turno dell'agente e procuratore dell'estremo difensore classe '99.

 Mino Raiola: intervista a Rai, Sky Sport e Mediaset

"Si era creato un ambiente ostile tra le parti. Non poteva uscire nulla di buono. La risposta è stata negativa, perché l'ambiente era ostile, molto violento. Non era un ambiente che potevamo accettare. Siamo arrivati a fare cose che non volevamo fare. Non era un problema di soldi, non c'era nessun problema di soldi. La clausola rescissoria l'oggetto del contendere? No, perché quando si parla di clausola si ha già un accordo di massima. Invece qui il Milan ci ha minacciati, il Milan ha perso Donnarumma", ha detto Raiola.

"Una situazione troppo ostile e violenta che si era creata e da cui non si poteva più uscire. Lui è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata: minacce di non giocare, di morte, striscioni mai tolti dalla società e un atteggiamento passivo nei suoi confronti - ha aggiunto Raiola -. Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare una soluzione la soluzione si trova. Visto che loro erano in giro con il budget di un top player e il top player ce l'hanno in casa, io sicuramente avrei trovato un modo per soddisfare le parti, ma non siamo mai entrati in quei discorsi.

"Sbagliata la gestione di un top player come Donnarumma? Secondo me sì. Sono stati troppo esuberanti, i toni sono stati sbagliati e i rapporti non sono stati giusti. Se volevo conoscere il progetto del Milan in modo più graduale? Sì, ma comunque avevo già garantito alla società che non saremmo partiti a parametro zero, l'ho sempre detto e pensavo fosse sufficiente almeno per mettere tranquilla la parte patrimoniale della cosa, ma non è stato capito. Non era una questione di rubarsi il giocatore, ma forse ho sbagliato io, non sono stato molto convincente, non lo so. E' stato gestito tutto male secondo me", prosegue Raiola.

"Se dietro questa decisione c’è l’offerta di un grande club? Quelle c'erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Gigio", le parole dell'agente.

"Il rapporto con Mirabelli? Ma io parlo del Milan, poi Mirabelli è stato un esponente che ha condotto questo e quindi si prenderà le sue responsabilità. Se Mirabelli dovesse fare retromarcia e usare altri toni? Oggi non voglio riaprire questi discorsi perché sarebbe riaprire un'altra volta il circo e non lo voglio fare. Io contro il Milan non ho niente, i rapporti con Fassone sono ottimi e se ci dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai loro hanno fatto la loro scelta. Si doveva decidere il 13 giugno e noi abbiamo deciso".

"Se Donnarumma rischia di perdere un anno? Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l'anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l'allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Il Milan sta cercando un altro portiere sul mercato? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema", ha concluso Mino Raiola.