A tutto Gigi Buffon.
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Buffon: “Sono un soldato al servizio della Juventus, è un mio dovere smettere. Su Cardiff e il Mondiale vi dico…”
Le parole del portiere e capitano della Juventus, Gianluigi Buffon, in merito a diversi argomenti riguardanti la sua Juve, la Nazionale italiana e non solo...
Il portiere e capitano della Juventus ha parlato ai microfoni di Der Spiegel in Germania, intervista riportata oggi dal quotidiano piemontese Tuttosport, discutendo del suo futuro, del suo impegno costante verso la formazione bianconera e della stagione in corso che, probabilmente, sarà per lui l'ultima. Di seguito le sue dichiarazioni.
SOLDATO E FUTURO - "Mi sento come un soldato al servizio della mia squadra e del mio Paese. Molto probabilmente smetterò, ma sarò sempre a disposizione della Juventus e della Nazionale. Un uomo di quasi 40 anni ha il dovere di dare spazio agli altri. So meglio di tutti che potrei ostacolare la crescita di altri ed è quello che non voglio, ma se dovesse esserci bisogno di un portiere e mi dovessero chiamare, io risponderò sempre anche a 80 anni!".
MONDIALE - "Mi è dispiaciuto molto per il Mondiale mancato, probabilmente lo rimpiangerò per tutta la vita, anche perché abbiamo tolto ai bambini la possibilità di avere il batticuore per un evento come i Mondiali. Personalmente sarebbe stato un traguardo che avrebbe chiuso nel modo perfetto la mia carriera. Quello che mi infastidisce realmente è di non poterlo giocare con alcuni dei miei compagni con cui da dieci anni condivido le gioie di questo sport. Sarebbe stato bello trascorrere ancora un mese di emozioni con compagni come Barzagli e DeRossi. Ma né quella delusione, né quella degli Europei, né quella di Cardiff cambiano il mio giudizio sulla mia carriera. Sono contento di quello che ho fatto finora".
LA SUA JUVE - "Il segreto della Juventus è quello di essere un club che ha dei valori che vengono trasmessi. L’input arriva dalla proprietà, cioè dalla famiglia Agnelli, e dal loro modo di vedere la vita, il lavoro e lo sport. I primi mesi qui sono fantastici. Nel 2001 arrivai qui dal Parma e per i primi mesi mi sono sentito come di vivere in un altro mondo. Qui tutto si fa con la massima professionalità che alla fine porta tutti a migliorare".
L'ITALIA - "L’Italia ha sempre dimostrato di tornare più forte dopo dei fallimenti. Dopo il pessimo mondiali in Sudafrica siamo arrivati sino alla fine dell'Europeo 2012. Nel 2014 abbiamo fatto un’altra brutta figura al Mondiale e dopo due anni siamo usciti dagli Europei solo ai calci di rigore contro la Germania. Il nostro Dna è sempre lo stesso. Abbiamo uno spirito combattivo, ma questo di per sé non è sufficiente per fare bene se non c’è il talento. Quello che ci è mancato ultimamente è un giocatore di altissimo livello. Fino a qualche anno fa avevano giocatori del talento di Pirlo, Baggio, Totti e Del Piero...".
SUL COLLEGA MANUEL NEUER - "E' un portiere di altissimo livello, anche con i piedi e il modo con cui interpreta il gioco è straordinario, con riflessi eccellenti. È da anni che dico che è uno dei migliori, se non il miglior, portiere al mondo".
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