“Mi piacerebbe vivere un’esperienza in Premier League".
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Allegri, l’annuncio del tecnico: “Ecco dove mi piacerebbe allenare. CR7? Nessuno come Ronaldo”
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico ex Juventus
Parola di Massimiliano Allegri. Diversi sono stati i temi trattati dal tecnico originario di Livorno, fermo dal 2019 dopo l'addio alla Juventus, intervistato ai microfoni del 'The Times': dal suo futuro, ai diversi campioni allenati nel corso della sua carriera. Ma non solo...
"In Italia sono stato al Milan per quattro anni e alla Juventus per cinque. Ora mi aspetto di lavorare ancora in Italia, ma è difficile, o in Inghilterra. Secondo me il calcio inglese sta migliorando perché ci sono molti allenatori stranieri. L’Inghilterra ora è più sofisticata e più tattica, ma continua a rispettare la tradizione del suo calcio. C’è un buon equilibrio tra lo spirito del calcio inglese ed il nuovo approccio tattico portato dai nuovi allenatori", sono state le sue parole.
LE DIFFERENZE -"L’Inghilterra è diversa dall’Italia, la quale a sua volta è diversa dalla Spagna e dalla Germania. E’ difficile cambiare la storia di un paese ed è difficile cambiare quella di un club. Ad esempio, il Manchester United ha giocato per 50 anni con lo stesso stile. Quando Van Gaal è arrivato, ha portato una mentalità diversa. Lui vuole giocare facendo possesso, ma il Manchester United entra in area, è attacco, attacco, cross, cross. L’Arsenal è diverso, così come la Juventus è diversa dal Milan. Nella storia della Juventus c’è stato sempre un grande giocatore per squadra: Zidane, Del Piero, Sivori, Platini con altri giocatori a lavorare duro. Al Milan è diverso".
CR7 E NON SOLO -"Ho avuto molti giocatori forti, con una mentalità forte. Difensori come Chiellini e Nesta, centrocampisti come Gattuso e Seedorf, attaccanti come Ibrahimovic e Ronaldo. Per mentalità Cristiano Ronaldo è il migliore, ha una testa diversa da tutti gli altri. Ha vinto cinque Palloni d’Oro, cinque Champions League, un Campionato Europeo con il Portogallo, ed è molto difficile, facendo sempre la differenza. Ogni anno ha un obiettivo nuovo”.
PSICOLOGIA E TATTICA -"Un allenatore non dovrebbe creare ansie ai giocatori. Se parti solo dalle due idee, dal tuo credo, e non dalla qualità del materiale che hai tra le mani, secondo me fai un grande errore. Sono i giocatori a decidere il gioco. Sono d’accordo con gli allenatori che dicono che la squadra deve avere organizzazione e tattiche, ma è importante che il singolo giochi bene. Il linguaggio del corpo dice molto. La stessa cosa succede quando vai a vedere i cavalli prima di una corsa. Se li comprendi, capisce quale cavallo sta meglio. Anche loro sono atleti, ma con lo svantaggio che non possono parlarti! Quindi devi capire il linguaggio del loro corpo. L’allenatore deve essere uno psicologo. L’80% è psicologia, il 20% è tattica. Dobbiamo guardare nella testa dei giocatori, perché sono giovani, sono ‘bambini’. Dobbiamo parlare con loro ogni giorno, sapere tutto, conoscere i loro problemi. I problemi di un diciottenne sono diversi da quelli di un veterano. Chi va in panchina deve avere fiducia nel suo allenatore. La prima qualità per un tecnico è la psicologia", ha concluso Allegri.
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