Messina-Catania 1-2 editoriale: coraggio!

Sacrificio, intensità e grande cuore. Il Catania conquista una vittoria importantissima sul campo del Messina, frutto del coraggio e della mentalità propositiva introdotta da mister Petrone. In inferiorità numerica, in un campo pieno di fango, il Catania tira fuori le unghia e risponde alle sollecitazioni arrivate dal direttore Lo Monaco che dopo la sconfitta di Agrigento ed il pari contro il Taranto, era alla ricerca di risposte sotto il profilo caratteriale.

Le risposte sono arrivate perchè dopo l'ingenuità macroscopica commessa da Gil, i rossazzurri hanno saputo soffrire affidandosi un po' alla buona stella ed alla solita giornata di grazia dell'estremo difensore Pisseri. Risultato? Danni limitati e svantaggio di misura con il rigore trasformato da Milinkovic. Una situazione ideale che ha consentito agli etnei di rimanere in partita e di poter sfruttare la follia di Silva che rimedia il doppio giallo e ristabilisce la parità numerica. Poi il gol Pozzebon, il raddoppio di Barisic fanno già parte della storia. Ah in mezzo anche l'errore dagli undici metri del numero nove etneo.

Insomma una giostra che non ha lesinato emozioni e che ha consegnato un Catania rinvigorito ed entusiasta. Merito dei giocatori in campo, ma anche del tecnico che dopo l'espulsione di Gil ha dato un messaggio forte e chiaro mantenendo in campo tre punte perchè comunque questa partita là si poteva vincere. E così è stato. Un rischio enorme che però ha pagato perchè ha procurato un'iniezione di coraggio e soprattutto la seconda vittoria esterna in stagione.

La fortuna aiuta gli audaci, e stavolta il Catania lo è stato, considerando poi un altro aspetto poco tecnico: l'essere vincente. Forse Petrone lo è, è un allenatore vincente che rischia e porta a casa l'intera posta in palio, e forse il Catania aveva bisogno proprio di questo per scacciare tutte le paure e le insicurezze