Questa città e questa gente meritano la Serie A.
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Catania, Tacopina pensa già al derby: “So quanto conta la sfida contro il Palermo. Ecco i punti chiave del mio progetto”
Le parole del noto avvocato italo-americano Joe Tacopina
Così Joe Tacopina, intermediario e profilo collettore di riferimento di un gruppo di investitori seriamente intenzionato a rilevare il Catania, intervenuto ai microfoni di Goal.com per spiegare la situazione attuale in merito alla possibile acquisizione del club etneo. Nel suo corposo intervento, l'italo-americano ha voluto spiegare nel dettaglio quelli che sono i suoi progetti per una piazza importante come quella rossazzurra, chiarendo quanto attualmente c'è di vero su un possibile e imminente passaggio di proprietà: “Sì, la mia priorità è quella di acquisire dalla Sigi tutte le quote del Calcio Catania. Ho presentato la mia offerta e adesso resto in attesa di una risposta che spero sarà positiva. Mi sono confrontato tante volte con Gaetano Nicolosi (il socio principale della SIGI, ndr) e spero che l’affare si farà. Se la Sigi non vorrà vendere? Oh, è possibile. E allora lavorerò con chi manterrà le quote. Vado molto d’accordo con Nicolosi. Lui è very good. Da cosa nasce l'interessamento? È una città bellissima, emozionante. Mia madre è nata in Sicilia e mi sono sempre sentito molto legato a questa terra. E poi, ho visto quel video su YouTube che mi ha fatto capire il calore di questa tifoseria”.
TIFOSI- "Mi riferisco a ciò che è successo nel settore ospiti dello Stadio Olimpico quel giorno. La squadra perdeva: 3, 4, 5-0 e sugli spalti cantavano sempre più forte. Alla fine la partità finì 7-0 per la Roma, ma i tifosi non smettevano di cantare. Più goal subivano e più sostenevano la squadra. Non avevo mai visto una cosa simile, è stato scioccante. “Forza Catania”, “Alè Catania” (canta, ndr)... l’ho visto tante volte quel video. Quello è amore puro. Questo a Venezia non c'era. Venezia è una città bellissima e anche la tifoseria è una bella tifoseria, ma allo stadio erano sempre in pochi e non c’era quel calore che piace a me. Non è colpa di nessuno, ma un calore del genere non si trova in tutte le città”.
CATEGORIA- "Fa parte dello sport e della vita dover superare degli ostacoli per tornare in alto. Noi siamo qui per scrivere un altro capitolo della storia del Catania e, partendo dal basso, lo scriveremo di nostro pugno. La programmazione è importante, ma i soldi servono. Serve investire, investire e investire. Per vincere il campionato di Serie C e per conquistare poi la promozione in A. È inutile negarlo. Salto di categoria? Guarda, io ho sono diventato presidente del Bologna nel 2014 e a fine stagione siamo andati in A. Poi, l’anno dopo, ho vinto il campionato di Serie D col Venezia. L’anno dopo ancora, insieme a Pippo Inzaghi, abbiamo vinto quello di Serie C e siamo tornati in B. Quindi in tre anni ho fatto tre promozioni, in tre campionati diversi. È un record, no? Un record, credo. Le ambizioni sono tante, alte, lo so, ma ovviamente niente è semplice. E ripeto, bisogna investire. Servono i soldi per rendere un club importante, per vincere e andare in Serie A. La politica è quella: investire”.
CENTRO SPORTIVO- “Torre del Grifo è un centro sportivo incredibile, straordinario, non credo ce ne siano tanti del genere. Ma deve essere anche una fonte di guadagno per il club e farò il possibile affinché lo diventi. Ho un progetto molto chiaro e in questo mi aiuterà il mio amico e partner Sean Largotta, che sarà il responsabile dello sviluppo di Torre del Grifo. Sean è il fondatore di Crown Group Hospitality, che possiede ristoranti e locali a Londra, a Manhattan e non solo. Mi affiderò a lui”.
STADIO- “Ristrutturazione stadio? Non subito, perché il Massimino comunque non è affatto un brutto stadio, anzi. E poi so che lì dentro c’è tanta storia, non sono uno di quelli che dimentica la storia facilmente. Tuttavia staremo al passo coi tempi: il Massimino per il momento va bene, ma nei prossimi anni l’idea sarà quella di pensare anche a costruire un nuovo stadio”.
STILE ATALANTA- "Europa come i bergamaschi? Eh, domanda difficile. Facciamo in dieci anni ? (ride, ndr). Ovviamente questo non posso dirlo adesso, però quando parlo di modello Atalanta penso alla loro gestione del club: mi piace molto e spero sia possibile replicarlo. I punti chiave devono essere lo scouting e gli investimenti nel settore giovanile finalizzati alla crescita dei calciatori. E tutto ciò possiamo farlo sfruttando al meglio proprio Torre del Grifo. E poi dobbiamo sviluppare la cultura del club. Il brand Calcio Catania è sottostimato, sottovalutato. Catania è una delle città più grandi d'Italia ed ha il diritto di ambire ad avere una delle squadre più forti d’Italia. Le potenzialità ci sono, perchè nel calcio le potenzialità di una piazza le fa per buona parte la passione dei tifosi. E quella non manca di certo”.
CATANIA AMERICANO- "Negli Stati Uniti ci sono tantissime persone di origine siciliana, sarebbe bello farle affezionare al Catania, del quale finora hanno magari sentito parlare poco ma che potrebbe diventare una passione anche per loro, in onore alle loro origini. Prendere qualche giocatore statunitense? Ottima intuizione. Chiaramente è troppo presto per parlare anche di questo ma sì, rientra tra le possibilità che valuteremo tra qualche anno. Quando la Roma ha preso Bradley, molti americani hanno iniziato a seguire la Roma. Sicuramente potrebbe accadere lo stesso”.
SOCIETA' E DIRIGENZA- "Giovanni Gardini? Il fatto che una persona che ha lavorato con Inter e Lazio come Giovanni Gardini sia così entusiasta di lavorare al Catania mi fa capire una volta di più le grandi potenzialità che ci sono. Direttore sportivo? Ho parlato con diverse persone e anche su questo ho le idee chiare. Per ora parliamone off records, quando sarà il momento giusto sveleremo tutto. Maurizio Pellegrino e Vincenzo Guerini? Li ho incontrati e sono due persone che mi sono piaciute. Su cosa succederà in futuro non posso rispondere, posso solo dire – e vale per tutti e non soltanto per loro due – che le persone brave e capaci continueranno a far parte del Catania. É troppo presto per prendere decisioni del genere, per ora sono focalizzato sulla trattativa. Ripeto, però, le persone brave e capaci resteranno”.
SQUADRA- "Ho visto le prime partite, la squadra mi è piaciuta molto, ma si può sempre migliorare, sempre. Innesti? Di questo però ne parleremo più avanti, il campionato è appena iniziato. Mister Raffaele? Mi piace moltissimo. È really really really good. Mi piace davvero tanto il suo stile di gioco. Tantissime persone mi hanno detto che è bravissimo, tante persone che lavorano nel mondo del calcio sono sicure che è un bravissimo allenatore”.
DEBITI ECONOMICI- "È un peccato che ci sia questa situazione, ma risolverla è un altro dei nostri obiettivi. Bisogna far capire a tutti che il Catania conserva la sua storia, la sua identità, ma che adesso è iniziato un nuovo capitolo e bisogna far sì che non vengano a pesare gli errori della vecchia proprietà. Gli errori pesano già parecchio sui bilanci e sulla situazione debitoria e credo che bisognerà far subito capire a tutti che adesso questo club, pur conservando la sua storia affascinante, inizia adesso un nuovo corso”.
LA PIAZZA- "Adoro che ci sia tanto seguito giornalistico a fare pressione. A Venezia non mi piaceva il fatto di non ricevere mai domande “dure” dai giornalisti, invece mi piace riceverle. Non si può dire che vada sempre tutto bene: è giusto che se fai bene venga riconosciuto, ma anche evidenziare che se fai male devi fare meglio. È stimolante. Vivere a Catania? i rispondo di sì. Farò come ho fatto quando ero a Bologna in quello che rappresenta l’anno più bello della mia vita. Trascorrerò a Catania il 50% del mio tempo. Vivrò per metà del tempo negli Stati Uniti, dove svolgo le mie mansioni da avvocato, e per l’altra metà a Catania".
DERBY CON IL PALERMO- “Ottimo promemoria! So quanto è importante questa partita per i tifosi e sicuramente la vedrò. Ma è presto però per dire se sarò io il presidente, i tempi tecnici non sono brevi...”
MESSAGGIO AI TIFOSI- "Mantenete la passione. Non chiedo pazienza, chiedo calma. I risultati arriveranno. So che le ultime stagioni non sono state belle per loro, ma chiedo loro di capire il mio progetto. Io voglio un rapporto diretto coi tifosi, sono loro la forza del Catania e il motivo per cui io sono qui. Meritano un club alla loro altezza. E lo avranno”.
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