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Catania-Martina Franca 3-2: la gara delle risposte e delle conferme…

La ricerca di risposte da parte dei tifosi rossazzurri dopo la sconfitta di Caserta ha avuto buon esito, e la vittoria ottenuta da Calderini e compagni contro il Martina Franca rilancia il Catania verso la zona alta della classifica. Andiamo con...

Redazione

La ricerca di risposte da parte dei tifosi rossazzurri dopo la sconfitta di Caserta ha avuto buon esito, e la vittoria ottenuta da Calderini e compagni contro il Martina Franca rilancia il Catania verso la zona alta della classifica. Andiamo con ordine. Primo: il passo falso di lunedì scorso è stato semplicemente un episodio. Gli etnei visti domenica al Massimino hanno dimostrato la solita cattiveria e il consueto tasso tecnico così elevato da risultare inarrivabile per i pugliesi. Secondo: Calil è un attaccante completo, anche d'area di rigore. La doppietta spazza i dubbi delle prime giornate e conferma quanto affermato più volte da Pancaro: il brasiliano è un leader ed un lusso per la categoria. Terzo: mister Pancaro non sbaglia un colpo.

Tre punti sul campo, ma anche tre punti fermi da cui ripartire per cercare di costruire un nuovo filotto utile per i sogni (ancora mai esplicitati) del Catania. Certo se gli etnei hanno preparato un piatto invitante pieno di prelibatezze, il condimento, il pepe, l'ha sicuramente offerto il direttore di gara, capace di riaprire una partita ormai incanalata grazie ad un rigore ed un'espulsione davvero discutibili. Poco male, se si considera la rimonta del Martina Franca come un'occasione per i rossazzurri per dimostrare non solo la forza mentale di imbastire una reazione per conquistare la vittoria, ma soprattutto la maturità nel gestire un nervosismo a tratti dilagante.

Primo posto in classifica virtuale con diciassette punti e miglior attacco del torneo con quattordici reti all'attivo. Insomma tutto gira nel verso giusto, e merito di questo roseo avvio è indubbiamente di mister Pancaro. Ventuno vittorie, dodici pareggi ed appena otto sconfitte. E' questo il ruolino dopo due anni dall'inizio della carriera da tecnico di un Pancaro che anche contro il Martina ha dimostrato di aver preparato perfettamente la partita durante la settimana, e di averla saputa gestire dopo il "tackle" dell'arbitro. Rimasto in inferiorità numerica, il tecnico rossazzurro non ha effettuato la classica sostituzione conservativa richiamando un componente del tridente offensivo per lasciare spazio ad un mediano. Fuori Calderini, dentro Russotto. Questa la scelta, sicuramente azzardosa con un 4-4-1 che però ha dimostrato solidità centrale e grande sacrificio e pericolosità sugli esterni. Una mentalità propositiva e vincente che ancora una volta ha dato i frutti sperati.

Se il tecnico merita applausi scroscianti, altrettanto sicuramente deve essere garantito agli interpreti in campo. Fino al penalty degli ospiti, il Catania è sembrato quasi perfetto, con una capacità di attaccare gli spazi e di aggredire l'area di rigore degni di una grande squadra. La corsa di Nunzella, la personalità di Agazzi, l'intelligenza di Falcone e la tenacia di Calil sono solamente alcuni degli aspetti positivi offerti ancora una volta dai rossazzurri, forse più affamati del solito dopo la sconfitti di lunedì scorso.

Adesso sotto ancora con un doppio impegno vista la sfida di mercoledì in Coppa Italia di Lega Pro contro l'Akragas e l'insidiosa trasferta di sabato prossimo a Castellammare di Stabia. Due gare ravvicinate, occasioni, soprattutto la prima, per testare alcuni elementi come Bastrini e Rossetti che hanno avuto poco spazio a disposizione, ma che potrebbero risultare molto utili in futuro. Di contro l'unico problema potrebbe riguardare la mediana visti gli infortuni di Musacci e Castiglia e la squalifica di Scarsella. Contro la Juve Stabia, Pancaro dovrà per la prima volta fare i conti con le scelte obbligate dimenticando l'abbondanza, ma non quello che è stato un punto saldo fino ad oggi: tutti i giocatori della rosa sono titolari. Come sempre dunque passo dopo passo, senza strafare e senza montarsi la testa, ma con la consapevolezza di dover dare vita ad un nuovo filotto di risultati positivi per arrivare a fine novembre e fare i conti con il proprio futuro.