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Benevento, Vigorito: “Napoli? Appuntamento unico. Credo nella salvezza, ecco cosa ho detto ai miei giocatori…”

Benevento, Vigorito: “Napoli? Appuntamento unico. Credo nella salvezza, ecco cosa ho detto ai miei giocatori…”

Le parole del presidente del Benevento, Oreste Vigorito, alla vigilia del match casalingo contro la capolista.

Mediagol22

In occasione del posticipo di domenica sera, il Benevento, fanalino di coda della classifica del campionato di SerieA, ospiterà allo Stadio Ciro Vigorito il Napoli di Maurizio Sarri, che, stabilitosi alla guida della competizione, è una delle maggiori pretendenti per lo scudetto.

Il patron dei giallorossi, Oreste Vigorito, ha commentato, in un’intervista rilasciata al quotidiano 'Il Mattino', il match casalingo valevole per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A:

La sensazione è quella di andare a un appuntamento unico, le maglie azzurre sono state il simbolo della mia giovinezza. Presi la maturità e papà mi regalò l’abbonamento in Curva: era il ‘67-’68, era il Napoli di Altafini e Sivori ed ero stato pure all’inaugurazione del San Paolo. Adesso però il mio cuore è tutto giallorosso.

L’obiettivo salvezza per la compagine di Roberto De Zerbi, che ha finora totalizzato soltanto 7 punti, è ancora lontano. Tuttavia, il Benevento vuole crederci:

La quota salvezza è bassa, diciamo a 33 punti e ci sono ancora 48 punti: 12 sono in palio negli scontri diretti. Io penso che 26 punti li possiamo conquistare, anche perché mercoledì prima della chiusura del mercato ho radunato la squadra e ho detto che siamo una pattuglia tipo quelle dei film americani. Dobbiamo espugnare un fortino armati di pistole ad acqua, sono stato chiaro: chi non se la sente si faccia da parte, avrà gli stipendi pagati. Sono rimasti tutti. De Zerbi è un martello, perdere la Serie A non sarebbe una tragedia, ma non voglio pensarci: io credo nella salvezza.

Oreste Vigorito si è espresso, inoltre, a proposito della sessione di mercato invernale appena conclusasi, che ha gestito lui stesso in prima linea – dato che, il Benevento, un direttore sportivo non ce l’ha – e ha commentato i risultati ottenuti all’interno della società, soprattutto a livello mentale:

Il mercato non mi è piaciuto? Mi sono divertito un mondo. Ma quello che importa è che sia cambiata la testa del Benevento: fino a ottobre i miei calciatori andavano nello spogliatoio degli avversari a chiedere magliette come fossero tifosi. Poi qualcuno ha capito che non era la gita sociale.