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Migliaccio-Mediagol: “Palermo di uomini, Inter era battibile. Maglia rosa sulla pelle, il gol al Milan e Zamparini. L’Atalanta…”

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"Stato d'animo dopo il pari nella semifinale di andata a San Siro contro il Milan? Siamo andati nello spogliatoio consapevoli della nostra forza, nonostante i rossoneri fossero una corazzata di campioni guidati da un grande allenatore come Allegri. Avevano davvero tanti assi in organico, ma anche in quella circostanza dimostrammo di essere anche noi una squadra forte, se vai a San Siro e fai due gol dai un messaggio chiaro e crei tanti problemi all'avversario. Al ritorno loro sarebbero dovuti venire al "Barbera" che per noi era un autentico fortino, infatti avevamo magari qualche difficoltà quando andavamo a giocare fuori casa. Ricordo che quando capitava di perdere in trasferta venivamo subito rincuorati dal fatto che la domenica successiva avremmo giocato in casa e che di conseguenza avremmo sistemato ogni cosa. Semifinale di ritorno contro il Milan? Mi ricordo la preparazione e l'attesa, dopo due giorni erano già finiti i biglietti. Lì è stato molto bravo il nostro tecnico che ci ha fatto lavorare con grande serenità, così ci presentammo al "Barbera" in ottima forma. Ancora oggi quando penso al gol mi vengono i brividi, credo che quello sia stato l'apice della mia carriera. La pelle d'oca che ebbi in quel momento non si può raccontare, io in quel preciso istante rappresentavo un popolo, una città e forse anche una regione intera. Quel gol mi ha ripagato di tutto quello che ho dato ai colori rosanero, è stato un qualcosa di magico e indescrivibile che rimarrà sempre dentro di me. Palermo e Atalanta sono le squadre che hanno caratterizzato e segnato fortemente la mia carriera: 5 anni in rosanero e quasi otto da calciatore a Bergamo mi hanno cucito addosso i colori di entrambi i club . La maglia del Palermo la sentivo dentro, mi trasmetteva qualcosa di profondamente diverso e sono orgoglioso di averla rappresentata. Ricordo ancora con tanta emozione quel gol in semifinale, cross di Ilicic su corner e io staccai di testa anticipando un campione del calibro di Thiago Silva. Quel Milan aveva una squadra pazzesca (Ibrahimovic, Pirlo, Seedorf, Pato, Gattuso, tra gli altri), ma quello era un Palermo molto forte sotto ogni punto di vista e lo ripeterò sempre. Oggi è difficile creare un gruppo affiatato come lo eravamo noi in quegli anni. Rigore del 2-0? Bovo aveva una qualità di calcio non da difensore, una delle sue qualità migliori, oltre a saper difendere, era quella di calciare i rigori e le palle inattive in genere. Ognuno di noi aveva delle peculiarità e si metteva a disposizione della causa comune: Cesare impostava splendidamente dal basso, Balzaretti e Cassani spingevano sulle fasce mentre io dominavo nei contrasti aerei poi c'era Miccoli che poteva tirare fuori la giocata decisiva e faceva la differenza in qualsiasi istante. Altri giocatori di grande talento in fase offensiva che ci rendevano imprevedibili come Pastore ed Ilicic".

Sfoglia le schede per leggere l'intervista esclusiva concessa da Giulio Migliaccio alla redazione di Mediagol.it

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