Sergio Conceiçao è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Inter. Il tecnico del Porto presenta così il ritorno degli ottavi di finale di Champions League dopo la vittoria per 1-0 conquistata in occasione del match d'andata dalla squadra di Simone Inzaghi a San Siro. Di seguito, le sue parole:
CONFERENZA STAMPA
Porto-Inter, Conceiçao: “Sarà equilibrata. Taremi? Vedremo, Joao Mario non ci sarà”
"Sarà una partita equilibrata, molto difficile, contro una squadra ricca di ottimi giocatori. Conosciamo il nostro avversario ma soprattutto sappiamo bene cosa siamo capaci di fare. Vogliamo essere intensi, bravi nel pressing, aggressivi e, soprattutto, intelligenti".
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Quali differenze si aspetta rispetto all'andata? "Le partite possono essere simili, ma non saranno mai uguali. Dipenderà anche dai giocatori che scenderanno in campo nell'Inter, per esempio credo ci siano dubbi sulla presenza o meno di Skriniar. Non so se giocherà Dumfries, se ci sarà Gosens... Poi davanti hanno Dzeko, Lukaku e Lautaro, di questi ne giocheranno solo due. Poi dipenderà dalla strategia che adotteremo noi".
Come ha preparato la partita contro l'Inter? "L'abbiamo preparata in accordo con quelle che sono le nostre caratteristiche di squadra. In queste partite di altissimo livello dobbiamo giocare come sappiamo, nel modo in cui ci sentiamo più a nostro agio. Se ci adattassimo troppo al nostro avversario, le cose potrebbero non andare bene come vogliamo. Siamo a metà partita. Abbiamo 90 minuti per provare a ribaltare il risultato ma per farlo dovremo essere intelligenti nell'arco del match. Sarà importante non andare all'assalto, servirà essere pazienti e con la giusta aggressività".
Joao Mario assente dalla rifinitura? "E' indisponibile, domani sera non ci sarà".
Taremi e Toni Martinez possono giocare insieme? "Entrambi fanno parte del gruppo e sono disponibili, domani vedremo chi partirà dall'inizio e chi no e se lo faranno insieme".
L'assenza di Otavio e come disegnerà il centrocampo? "Dipenderà tutto dalla strategia. L'Inter ha 8 giocatori nella parte centrale del campo, noi però dovremo agire come ci sentiamo più comodi".
Il suo stile da allenatore si adatta alla Champions e ai top 5 campionati europei? "Non ci penso. La mia crescita ha a che fare con le sfide che abbiamo ogni giorno, con la qualità dei giocatori, con i cambiamenti della rosa anno dopo anno. Io cerco di non guardare quello che piace a me ma di studiare un sistema che possa estrarre il potenziale massimo dei giocatori. Questo è ciò che fa crescere un allenatore. Se mi chiedete quale calcio mi piace di più rispondo quello tedesco, non mi fa venire sonno. Poi ho grande passione per l'Italia, è lì che ho vissuto i momenti più belli della mia carriera da calciatore e per questo ho un legame forte con l'Italia".
I problemi dell'Inter in campionato potranno influire? "Non sono l'allenatore dell'Inter, ma tutte le sconfitte sono pesanti per un club abituato a vincere come l'Inter. Le partite di Champions però sono diverse, a livello mentale i problemi dal ko in campionato non entreranno in campo domani".
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