La notizia delle trenta multe comminate dalla polizia locale a Carlino (Udine) durante la partita di calcio Cjarlins Muzane – Portogruaro ha suscitato un certo scalpore. Da un lato, è comprensibile che la polizia locale abbia dovuto applicare le regole, anche in assenza di parcheggi adeguati. Dall'altro, è altrettanto comprensibile che il presidente del Cjarlins Muzane, Vincenzo Zanutta, si sia sentito in dovere di pagare le multe al posto di chi è stato sanzionato.
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Serie D, trenta multe ai tifosi durante la partita. Il Presidente: “Le pago io”
In effetti, la situazione è complessa. Da un lato, è vero che gli spettatori che hanno partecipato alla partita non potevano fare a meno di parcheggiare in divieto di sosta, visto che a Carlino non ci sono parcheggi sufficienti per accogliere mille persone. Dall'altro, è anche vero che la polizia locale ha il compito di applicare le regole, anche se in determinate situazioni sarebbe opportuno essere più tolleranti. In questo caso, la decisione del presidente Zanutta di pagare le multe al posto degli spettatori sanzionati è stata un gesto di sensibilità e di solidarietà. Zanutta ha dimostrato di capire la situazione e di volersi scusare per l'inconveniente causato agli spettatori.
La vicenda di Carlino pone un interrogativo importante: come devono comportarsi le forze dell'ordine in occasione di eventi sportivi che attirano un gran numero di spettatori? È giusto applicare le regole in modo rigido, anche se questo significa creare disagi agli spettatori? Oppure è opportuno essere più tolleranti, anche se questo significa andare contro le regole? Non esiste una risposta univoca a questa domanda. In ogni caso, è importante che le forze dell'ordine trovino un modo per conciliare l'applicazione delle regole con la necessità di non creare disagi agli spettatori.
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