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Torino-Juventus, Pasquale Bruno: “Io saprei come marcare CR7, gomiti nelle costole e intimidazioni per il portoghese…”

Torino-Juventus, Pasquale Bruno: “Io saprei come marcare CR7, gomiti nelle costole e intimidazioni per il portoghese…”

L'ex difensore, Pasquale Bruno, istruisce i granata su come marcare Cristiano Ronaldo alla vigilia del derby della Mole

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Difficile, quasi impossibile, dimenticare la grinta e l'energia di Pasquale Bruno.

L'ex difensore, che ha vestito la maglia bianconera dal 1987 al 1990 e poi quella granata tra il ‘90 e il ‘93, salito agli onor di cronaca per il suo modo di marcare vecchio stampo, oggi, oltre alle gestione della Soccer Dream di Lecce che guida assieme agli ex giallorossi Ernesto Chevanton e Roberto Rizzo, ha intrapreso la strada dell’intermediario di calciatori.

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, alla vigilia dell'attesissimo derby della Mole, Bruno ha così analizzato Torino-Juventus: "I bianconeri non hanno punti deboli, bisogna partire dal fatto che adesso hanno 22 giocatori intercambiabili e fortissimi. Il Toro potrà avere le sue possibilità se avrà voglia di giocarsela, di proporsi, di sfidare i bianconeri nell’uno contro uno. Tanto è inutile pensare ai raddoppi, sono talmente bravi che se ne piazzi due in marcatura su uno arriva quello libero e ti frega. Ripeto che bisogna giocarsela, mettendoci quella forza fisica che in questa stagione il Toro possiede. La distanza tra la Juve e tutte le altre è evidente, ma quest’anno abbiamo una squadra importante sotto l’aspetto atletico. Una variabile che ha un peso, se si affrontano i bianconeri. Che possono perdere, visto che ai miei tempi capitava a una squadra come il Milan di Sacchi, una tra le migliori nella storia del calcio".

L'ex difensore ha fornito ai granata istruzioni utili per marcare CR7: "Vorrei sapere da lui cosa penserebbe di un difensore che gli si appiccica addosso per tutta la partita. Altro che i due o tre metri che vengono concessi ora. I gomiti nelle costole a palla lontana, le intimidazioni o la maglia tirata erano trucchi che adottavo, poi con le telecamere ovunque il discorso è cambiato. Qualche intimidazione con le mani davanti alla bocca, comunque, le farei anche adesso, allo juventino. Dico questo nel rispetto di un giocatore che fa bene al calcio italiano. Che, ripeto una volta di più, a livello di club dovrebbe avere il coraggio di insistere maggiormente con i giovani. Come sta facendo Mancini in Nazionale - ha concluso Bruno -".

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