“Dopo la prima giornata ho capito che l’Inter è un enigma. Ma nessuna meraviglia, piuttosto mi meraviglio di chi non se l’aspettava”.
serie a
Sacchi: “Milan da scudetto, Inter un’enigma. CR7 non può vincere da solo…”
Le dichiarazioni rilasciate dall’ex CT della Nazionale italiana: “Non so se il Napoli ripeterà il risultato dell’anno passato“
Parola di Arrigo Sacchi. Sono diversi i temi trattati dall’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, intervistato ai microfoni del ‘Corriere della Sera’: dalla sconfitta a sorpresa dell’Inter di Luciano Spalletti contro il Sassuolo di Roberto De Zerbi, al momento del Milan in vista della sfida in programma sabato sera allo stadio San Paolo contro il Napoli. Ma non solo...
INTER E MILAN -“Sono sette-otto anni che l’Inter è la regina dell’estate, ma non riesce mai ad avere continuità. Spalletti dovrà lavorare molto, sul campo ma anche nella testa dei giocatori. Vedremo come verrà gestita poi la Champions. Il Milan? Guardi, le ripeto quello che ho risposto mezz’ora fa al mio vicino d’ombrellone, qui in spiaggia a Milano Marittima: il Milan è da scudetto - ha dichiarato Sacchi -. La Juventus non è favorita, è strafavorita. Ma allo stesso tempo sono convinto che se Gattuso, persona adorabile e professionista eccezionale, riesce a fare anche lui un salto di qualità, il Milan sarà la vera sorpresa del campionato. Può giocarsela addirittura per lo scudetto. La partita di sabato a Napoli in questo senso sarà estremamente significativa. Attenzione: non il risultato, la prestazione. Il Milan deve giocarsela a testa alta, così l’autostima aumenterà a dismisura. Poi la rosa è cresciuta, è migliorata, c’è una società e Higuain è una garanzia. L’anno scorso era una squadra giovane, ora la vedo cresciuta, migliorata. Molti di quei ragazzi li conosco dai tempi delle nazionali giovanili. Caldara, Romagnoli. Ragazzi splendidi. Conosco il loro valore umano, so quanto siano generosi, motivati. Con loro non si sbaglia".
CR7 - “Un fuoriclasse, che però farà del bene solo alla Juventus. Sapete come la penso: il calcio è uno sport di squadra con momenti individuali, non il contrario. Figuriamoci se un calciatore solo può aiutare un intero movimento a crescere. La Champions League per la Juventus? La questione è diversa, filosofica. Dovrebbe fare un passo avanti: provare a unire merito, bellezza e vittoria. Che poi è la strada per la Champions, solo che il club bianconero, non a caso, ne ha vinte appena due in 60 anni”.
ROMA E LAZIO -“Di Francesco fa giocare bene la sua squadra, che ha qualità, per di più in un ambiente non facile, perché Roma non lo è. Anche a livello sociologico. Simone Inzaghi invece lo metto fra gli incerti: ha il gusto del gioco ma ancora qualche paura. Lo vedi quando piazza un numero eccessivo di giocatori in difesa anche se non servono. Ma è sulla strada giusta. Ancelotti al Napoli? Apprezzo la sua scelta. È una grande sfida che lo onora. Non so se il Napoli ripeterà il risultato dell’anno passato, ma una cosa è certa: De Laurentiis ha preso il migliore. Carletto è un maestro, un savio nel senso latino del termine. Sa districarsi in qualsiasi situazione. Questa è complicata perché il Napoli l’anno scorso si è superato, anche se non tutti l’hanno capito. Ha fatto qualcosa di straordinario, andando oltre le proprie potenzialità. Avevamo davanti agli occhi un gioiello. Sarri è stato una benedizione per il calcio italiano, peccato che la nostra serie A lo abbia perso", ha concluso.
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