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Roma, Perotti: “Importante tornare a Trigoria, ma ora vogliamo finire la stagione. Fonseca? Ecco cosa chiede alla squadra”

Il centrocampista giallorosso, Diego Perotti, tra presente e futuro

Mediagol93

Parola a Diego Perotti.

La Roma ricomincia ad allenarsi a Trigoria in attesa di conoscere il destino dei campionati. Al via dunque agli allenamenti individuali nel pieno rispetto delle norme di distanziamento sociale. A parlare a margine del primo allenamento dei capitolini durante la "Fase due" dell'emergenza coronavirus è il centrocampista Diego Perotti che, intervenuto ai microfoni di "ASRoma.com", ha parlato della sua quarantena e del complicato momento vissuto dal calcio.

“Quanto mi manca il calcio? Tantissimo. È quello a cui siamo abituati da sempre. Gioco a calcio da quando sono piccolo, è tutta la mia vita, neanche in vacanza siamo stati lontani per così tanto tempo dai compagni e dal pallone. A parte qualche partita in giardino con mio figlio, la palla non l’ho mai vista e mi manca. Già poter rientrare a Trigoria, correre in un campo, in uno spazio aperto è un’altra storia. Come calciatore voglio tornare a giocare e continuare questa stagione. È giusto cercare tutte le condizioni per poter giocare a calcio in sicurezza e spero che venga trovato un accordo. Lo dico senza dimenticare tutte le vittime di questo coronavirus e tutte le famiglie messe a dura prova in tutto il mondo da questa pandemia anche dal punto di vista della mancanza del lavoro”.

Perotti si è poi espresso sul suo rapporto con Fonseca: “È bello. Ora che tre quarti della mia carriera sono passati inizio a vedere il calcio in un’altra maniera, più vicina a quella di un allenatore. Ci sono tanti concetti che se un giorno diventassi allenatore vorrei trasmettere e li sto vivendo adesso con lui e su questo punto sono molto contento. È molto diretto, riesce a fare arrivare il suo messaggio in maniera chiara. Punta molto sul possesso palla, più tempo la teniamo noi meno l’avversario può farti male. Agli esterni chiede un gran lavoro per un’idea di calcio offensivo e concreto che a noi giocatori piace molto. È molto onesto, chi sta meglio gioca, chi non sta bene deve conquistarsi il posto”.

Il giocatore ha poi raccontato il suo periodo di isolamento: “Con Fonseca ci ho parlato molto al telefono. Pochi giorni prima della quarantena ero pronto per rientrare dall’infortunio e lui ha seguito il mio lavoro. Si interessa sempre di come stanno i bambini e la mia famiglia, ha un rapporto molto diretto con noi. Questo buon rapporto che instaura con i giocatori però non significa che poi non pretenda tanto in allenamento. Non avere un contatto quotidiano con la squadra non è semplice, né per noi né per lui ma ce l’abbiamo messa tutta. Ora per fortuna c’è la possibilità di uscire di casa e di proseguire con l’allenamento individuale a Trigoria e questa è una cosa molto positiva. Io fortunatamente abito in una villa e quindi ho avuto lo spazio e tutto l’occorrente per potermi allenare bene. Ho anche una piccola palestra che ho sfruttato molto in questo periodo. Non è stato semplice e non è lo stesso senza la palla ma penso di aver migliorato la mia condizione fisica. Sicuramente abbiamo fatto cose diverse rispetto al solito ma sono sempre consapevole che noi calciatori abbiamo anche normalmente degli orari che ci permettono di passare tanto tempo con la famiglia. In questi mesi però ho avuto modo di vivere in maniera diversa i miei figli, soprattutto quello più piccolo. Come papà ho approfittato di questa vicinanza più continua”.