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SERIE B

Caos Serie B, controricorso al Tar del Perugia: “Lecco in malafede”

Perugia
Il caos Serie B prosegue! Il Perugia chiede al Tribunale Amministrativo di rigettare i ricorsi del Lecco di Di Nunno e Federazione
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Serie B e C nel caos in un'estate più turbolenta e tormentata che mai per il calcio italiano. Tra esclusioni, ricorsi, ripescaggi e potenziali riammissioni, è in corso un ginepraio giudiziario, che si dipana tra aule di organismi e tribunali sportivi ed ordinari, per stabilire il lotto delle squadre partecipanti ai prossimi tornei cadetti e di Lega Pro. Brescia, Reggina, Perugia, Lecco  si sfidano per rivendicare il diritto ad un posto nel prossimo campionato di Serie B 2023-2024.

Nelle ultime giornate si è innescata una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare l'ipotesi di rinvio a settembre della partenza dei campionati, inizialmente prevista in agosto. Il Consiglio federale per discutere riammissioni ed eventuali ripescaggi dei club coinvolti si è riunito nella giornata di ieri - lunedì 24 luglio - ed ha decretato Brescia e Perugia come le favorite all'ammissione al prossimo torneo cadetto. Anche il Tar pare disposto ad anticipare di una settimana l'udienza relativa ai ricorsi di Reggina e Lecco avversi alle rispettive esclusioni dal torneo cadetto, si lavora per riunirsi tra mercoledì e giovedì prossimo (26 o 27 luglio) anziché il 2 agosto. Il club del presidente Santopadre - secondo quanto riportato da umbriatv.com - ha deciso di effettuare un attacco diretto (attraverso un controricorso) alla società del patron Di Nunno ed alla FIGC.

Ecco quanto scritto nel controricorso dall'avvocato del Perugia, Loredana Giani nei confronti del Lecco: "Non solo ha presentato con tre giorni di ritardo la documentazione relativa allo stadio di Padova ma tra il 15 ed il 20 giugno ha modificato le indicazioni relative all’utilizzo dello stadio stesso. Finestra nella quale invece ogni club avrebbe potuto solo dar corso alle integrazioni. La disciplina dice infatti che tutti gli adempimenti potranno essere integrati senza dare luogo a sostituzioni. Viceversa il 15 giugno il Lecco dichiara che intende utilizzare il proprio stadio pur sapendo che tale stadio non è norma per la B e, una volta scaduto il termine del 20, modifica l’indicazione da compiersi irretrattabilmente il 15 giugno comunicando che invece giocherà a Padova".

Il legale del club di Massimiliano Santopadre punta all'esclusione definitiva del Lecco, dal prossimo campionato di Serie B: "La Figc avrebbe illegittimamente sorvolato su tale palese violazione della disciplina e il Consiglio Federale avrebbe quindi chiuso gli occhi persino sulla regola per la quale la documentazione presentata oltre il termine perentorio del 20 giugno non avrebbe potuto essere presa in considerazione né dalla Commissione Criteri Infrastrutturale né dalla Federazione".

Nel suo controricorso, il Perugia afferma: "Chiaro che la indicazione – in data 15 giugno – dello stadio di Lecco non è stata fatta in buona fede. Si indica in buona fede uno stadio nel quale, al momento della indicazione, non si dubita che si potrà giocare. Viceversa, chi scientemente indica uno stadio che, al momento della relativa indicazione, ha la certezza non essere idoneo, è chiaro che lo fa soltanto per fare comunque il nome di uno stadio e per non essere escluso per il solo fatto di non aver indicato uno stadio. La malafede del Lecco ha dunque del clamoroso. Conseguentemente, parimenti clamoroso, è l’atteggiamento di FIGC che un tale comportamento ha di fatto avvalorato."

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