Lucidità e scrupolosa autoanalisi, pianificazione e raziocinio. Proprietà e management del City Football Group tengono fede a filosofia gestionale e modus operandi della holding per fronteggiare, comprendere e possibilmente superare l'innegabile frangente di crisi del Palermo di Eugenio Corini.
CRISI PALERMO
Palermo, stabilità ed autoanalisi: l’antidoto alla crisi del club e futuro Corini…
La controllante del club di viale del Fante non contempla forme di interventismo tranciante, ribaltoni figli di impulso ed emotività legati ad un circoscritto momento storico. Conduzione e strategia, sotto il profilo imprenditoriale, manageriale e tecnico, sono sempre state improntate da coerenza, fermezza e lungimiranza nel coniare, definire, sviluppare ed ottimizzare progetti a medio-lungo termine, potenzialmente idonei e funzionali al perseguimento dell'obiettivo.
Professionalità, ruoli e competenze specifiche, visione ampia e ponderata basata sull'elaborazione dei riscontri, numerici ed oggettivi, che emergono durante il dipanarsi del percorso. Niente strappi, laceranti o soluzioni drastiche di mero istinto, di matrice tendenzialmente populista o umorale.
Ragion per cui, secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it, la posizione di Eugenio Corini in qualità di tecnico della prima squadra resta salda e tra gli innumerevoli motivi di confronto e riflessione attualmente in corso tra i vari comparti del Palermo FC non vi è certamente il futuro del tecnico di Bagnolo Mella sulla panchina rosanero. In concomitanza con la seconda sosta della stagione, il bilancio consuntivo sul piano numerico permane dal punto di vista del club assolutamente in linea con l'obiettivo prefissato. Il terzo posto in classifica, la migliore difesa del campionato, le quattro vittorie in trasferta, i dodici calciatori della rosa fin qui mandati a rete, tutti dati che dirigenza e stati generali della società tengono in debita considerazione e non vengono cancellati dall'evidente involuzione dell'ultimo mese. Trend negativo di cui il club ha piena coscienza, che ha instillato più di un alert nella stanza dei bottoni e nell'area tecnica, attribuito principalmente ad un calo fisiologico di matrice psicofisica, alla serie cospicua di infortuni, ad una dote di ansia e timore insinuatasi nelle menti di molti calciatori. Fardello pesante e tangibile, alimentato dai risultati negativi e dalle inevitabili aspettative riposte su un organico di assoluto valore per gli standard medi della categoria. La sosta sarà intermezzo propizio per intensificare sforzi, interlocuzioni e confronti, tra management, area tecnica, staff e squadra, al fine di comprendere natura e causa delle palesi criticità deflagrate nelle ultime cinque partite e trovare soluzioni adeguate ad invertire il trend.
Tra queste non viene contemplata né reputata funzionale ad oggi quella di un cambio di guida tecnica. Permangono convinzione e consapevolezza che la rosa allestite in estate ed il suo allenatore abbiano tutte le carte in regola per centrare l'obiettivo, ovvero essere competitivi fino in fondo e lottare per la promozione in Serie A. L'unica ragione plausibile per valutare un avvicendamento potrebbe essere una mancanza di connessione e sintonia tra squadra e allenatore rispetto a gestione del gruppo e principi di gioco targati Corini, ma la dirigenza ritiene non vi sia assolutamente nessun tipo di segnale, insofferenza o crepa in tal senso. Le tre sconfitte patite nelle ultime quattro sfide, al pari delle performance deludenti offerte sul piano tecnico, atletico e mentale, hanno indubbiamente fatto drizzare ulteriormente le antenne a dirigenza e proprietà. Così come in seno ai vertici del club rosanero c'è massima comprensione, considerazione e rispetto per l'accorato e legittimo dissenso manifestato dal pubblico al termine del match contro il Cittadella. Una squadra che rappresenta la quinta città d'Italia e gode di una tifoseria così dedita, calorosa, civile e passionale, deve necessariamente fornire prestazioni di ben altro tenore.
Il Palermo si guarda dentro e si mette in discussione, con spirito autocritico, franchezza, e voglia di scovare l'origine dei suoi mali per trovare sollecitamente adeguati rimedi. Corini incassa l'ennesima e reiterata attestazione di stima e fiducia nel frangente più buoi e tormentato della sua gestione. Bonus che dovrà capitalizzare al meglio, trovando la chiave per ripristinare identità tattica, tecnica e motivazionale in seno alla sua squadra. Poiché, come la storia del calcio insegna, il destino professionale degli allenatori è labile mutevole, gli scenari possono stravolgersi nel giro di un'inezia. Il percorso viaggia sempre e rigorosamente sul filo dei risultati.
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