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Palermo, Mirri e il futuro: “Azionariato popolare con 10.000 tifosi, si può fare”

Palermo, Mirri e il futuro: “Azionariato popolare con 10.000 tifosi, si può fare”

Il pensiero e le proposte di Dario Mirri durante il confronto con "Amici Rosanero" in cui il presidente del Palermo ha relazionato i tifosi in rappresentanza dell'azionariato popolare sul futuro del club di viale del Fante

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Dario Mirri ed il futuro del Palermo. Nell'ambito di un confronto tenutosi in streaming con "Amici Rosanero", comitato di tifosi ed al contempo soci del club con una quota minoritaria secondo la logica dell'azionariato popolare, il presidente della società di proprietà di Hera Hora ha illustrato senza filtri condizione attuale, propositi e preoccupazioni in vista della prossima stagione calcistica.

"Il pensiero dei tifosi è anche il mio quando sono senza le vesti di presidente - afferma Mirri - La situazione del coinvolgimento dei sostenitori nella vita del club è quello in cui credo fortemente. Altrimenti non saremmo qua. Per me ‘Amici Rosanero’ è il riferimento che lascerò anche quando non ci sarò più io come socio di maggioranza. Per adesso il tema economico è quello che angoscia il sottoscritto per tutto quello che ho investito ed anche i tifosi".

"Potrebbe essere un obiettivo raggiungibile - afferma il Presidente - fare un azionarato popolare con 10.000 tifosi che sono, tra l'altro, il numero di abbonati dell'anno scorso. Questa non è più una domanda che bisogna porgere a me, ma è la proposta che io faccio ad ‘Amici Rosanero’. Per me l'unico strumento del Palermo FC è Amici Rosanero. Questa rappresentanza popolare se la sono aggiudicata loro, ma c'erano anche altri presenti durante il bando".

"In quel caso noi avevamo stabilito dei parametri ed io non ho dubbi che ‘Amici Rosanero’ possa proporsi ulteriormente - spiega il patron - Se questo meccanismo può andare in porto, le porte sono aperte. Se si trova un soggetto che possa apportare liquidità per 10 milioni di euro noi siamo ben disposti ad accoglierlo. Poi lì bisognerebbe vedere come dover amministrare questo capitale e non dovrei farlo per forza io".

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