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PALERMO

Mirri: “Tre valutazioni sul club, Palermo non attrae investitori. Quante falsità!”

Mirri: “Tre valutazioni sul club, Palermo non attrae investitori. Quante falsità!”

Dario Mirri senza filtri nel corso del confronto con i tifosi in rappresentanza dell'azionariato popolare: il presidente del Palermo illustra la situazione del club al comitato di sostenitori "Amici Rosanero"

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Dario Mirri ed il futuro del Palermo. Nell'ambito di un confronto tenutosi in streaming con "Amici Rosanero", comitato di tifosi ed al contempo soci del club con una quota minoritaria secondo la logica dell'azionariato popolare, il presidente della società di proprietà di Hera Hora ha illustrato senza filtri condizione attuale, propositi e preoccupazioni in vista della prossima stagione calcistica. Il valore di mercato della società siciliana, il diritto di recesso esercitato da Tony Di Piazza e le modalità di un suo eventuale passaggio di consegne al timone del club tra i passaggi più spinosi.

"Non c'è un prezzo stabilito per vendere la società. Il prezzo lo fa il mercato. Con Di Piazza c'erano state date tre valutazioni diverse: una legata al marchio, un'altra legata al patrimonio giocatori ed il terzo meccanismo dava un valore più alto. Sono esercitazioni scolastiche, Lazard sa bene che il prezzo lo fa la domanda e l'offerta. Noi non abbiamo posto vincoli, la valutazione più alta si aggirava attorno a 17 milioni di euro ma noi non abbiamo mai detto o ci date 17 milioni di euro o non se ne fa niente".

"E' chiaro - dice il presidente - che noi sappiamo già da sei mesi che Di Piazza aveva intenzione di recedere. Noi da aprile ascoltiamo cosa propone il mercato. La nostra società rappresenta una città che non è ricca. Palermo è una città che ha subito tanti soprusi nella sua storia che ci hanno macchiato. Tanta gente ancora pensa che qua viviamo come forse si viveva quarant'anni fa. Al Sud c'è questa barriera culturale. L'altro limite è la categoria. A parte noi, i pazzi siamo rimasti in pochi".

"L'investitore americano - dice Mirri - non ha interesse nel Palermo. Ad esempio Commisso vuole un ritorno economico dal suo investimento. Noi siamo rimasti praticamente gli ultimi che facciamo le cose per passione. La gente si chiede quali siano i ricavi ed un'impresa in cui i ricavi sono zero quale interesse può scaturire in un imprenditore? Il Palermo quest'anno ha avuto zero entrate, l'anno prossimo uno-due milioni dallo stadio. Gli imprenditori dovrebbero credere alla bella storia della quinta città d'Italia, ma ci sono barriere culturali e sportive. I soldi da soli non bastano per vincere. L'investitore fa una scelta sui numeri: basata principalmente su ricavi e costi".

"Uscendo di scena chiederei di gestire la pubblicità per i prossimi anni? Falso! Se ne dicono tante in giro - precisa Mirri -, come quella che ho scelto per l’azionariato popolare l’associazione ‘Amici Rosanero’ perché sarei amico di Giambona. Purtroppo la gente che dice falsità dovrebbe metterci la faccia. L'anno scorso ho dato la pubblicità ad Infront perché volevo evitare conflitti d'interesse con la Damir. Pensate che io sto facendo tutto questo per la pubblicità? Follia! Non si può rispondere a domande basate su  presupposti totalmente falsi".

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