L'edizione odierna de "La Repubblica-Palermo" ripercorre la stagione del Palermo di Corini intrisa di alti e bassi, tra ambizioni, sessioni importanti di calciomercato, rendimento altalenante tra picchi illusori e profonde crisi, rilanci e fragorose ricadute, una costante e parzialmente vana ricerca di identità e continuità. L'ultima brusca frenata, con il solo punto conquistato in tre partite tra Cremonese, Ternana e Brescia, quando i rosanero parevano in grado di spiccare il volo, ha drasticamente ridotto le chances di lottare per il secondo posto, con il distacco dalle principali dirette concorrenti che è tornato a farsi consistente e le ormai note criticità, tattiche, tecniche e mentali che sono tornata ad avversare il percorso nel momento cruciale del campionato. Dal ritiro estivo alla costruzione della rosa attuale, la partenza sprint con sei vittorie un pari ed un solo ko, il poker di successi consecutivi in trasferta, la difesa quasi imperforabile con la coppia granitica formata dai centrali Lucioni e Ceccaroni. Almeno otto giornate da big, con compagine rosanero autoritaria, solida, cinica e concreta, protagonista di un testa a testa in vetta alla graduatoria con l'attuale capolista Parma. Poi il ko interno contro il Lecco come primo ed inatteso campanello d'allarme, il Palermo che progressivamente sgretola e smarrisce autostima e certezze consolidate in origine. Quindi un cammino a singhiozzo da fine ottobre, la crisi profonda tra novembre e dicembre, complici anche i numerosi infortuni. Quindi la graduale risalita post sosta invernale, la vittoria sfumata in extremis sul campo del Parma, in un mtch in cui i ducali hanno dominato sul piano del gioco ma il Palermo ha sfiorato il colpaccio, salvo farsi ingenuamente rimontare il doppio vantaggio nei minuti di recupero. Stesso canovaccio a Como, anche al Sinigaglia pari intriso di rimpianti e vittoria sfumata al fotofinish. Gli arrivi di Ranocchie e Diakitè che cambiano volto alla squadra nel mercato di gennaio, il colpo Traorè, la dote di adrenalina ed entusiasmo data da una serie di vittorie casalinghe e la risalita in classifica. Poi il nuovo ed inspiegabile tonfo, il blackout dal secondo tempo di Cremona che tarpa le ali e fa ripiombare il Palermo in un limbo di criticità ed interrogativi. Una identità non ancora ed un tracollo fisico e mentale che ricaccia i rosanero lontani dal secondo posto, alle prese con problemi trasversali che il gruppo si trascina da oltre un anno, ad oggi senza soluzione id continuità.
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Palermo di Corini che non è riuscito mai a trovare continuità e identità per legittimare le ambizioni di promozione in Serie A: montagne russe e percorso altalenante in stagione
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