L'EDITORIALE

Palermo, ecco Mignani: gavetta in D e C, 4-3-1-2 pragmatico e sogno A con il Bari

Michele Mignani è il nuovo allenatore del Palermo. Tutto quello che c'è da sapere sull'ex tecnico di Bari e Modena tra le altre.
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Palermo Mignani

Di Anthony Massaro

Fatti e poche parole, lavoro, rapporti e semplicità. Concretezza e pragmatismo. Pochi aggettivi ma buoni per raccontare il tecnico dentro l'uomo Michele Mignani, scelto dal Palermo per risollevare una squadra costruita per vincere, scivolata al sesto posto (dopo 4 ko in 5 gare) e distante nove lunghezze dall'obiettivo promozione diretta.

Ci sarà poco da dire e molto da fare. Un'emorragia difensiva da tamponare (3° peggior difesa con 45 reti incassate), una compattezza da ritrovare e quel giusto entusiasmo da regalare al pubblico del capoluogo siciliano, che aspettava il ribaltone in panchina da tempo immemore. La missione di Mignani a Palermo parte da questi concetti. Abbassare il numero dei gol subiti, fornire più certezze alla squadra e alzare l'autostima di un gruppo nato corazzata da battere e diventato scialba vittima illustre del campionato. Possibile in questo senso un ribaltone tattico e concettuale. Il mister nativo di Genova, nel corso della sua carriera, ha spesso e volentieri disegnato un sistema di gioco semplice, solido e pragmatico, il più possibile consono alle caratteristiche dei calciatori a sua disposizione.

Difetti di fabbrica e lacune possibile che rimangano evidenti, specie nella gestione della fase di non possesso, ma la squadra con il suo nuovo condottiero avrà modo di migliorarsi nella solidarietà tra i reparti, nell'unità di intenti e nello spirito di sacrificio, anche nei frangenti di maggiore difficoltà. Prerogative che costituirebbero un ottimo viatico in vista del prossimo match di campionato in programma sabato 6 aprile al "Renzo Barbera" contro la Sampdoria.

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