IL COMMENTO

Palermo-Catanzaro 0-0: rosa spreconi e sterili, pari all’insegna dell’equilibrio

Venti minuti brillanti in avvio di gara, un discreto inizio di ripresa, un rigore fallito da Brunori che poteva cambiare la storia del match. Palermo che non va oltre il pari contro un Catanzaro che ha colpito anche una traversa con Carlini

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di Leandro Ficarra

Un Palermo solido ma non sufficientemente incisivo e concreto in sede di finalizzazione conquista soltanto un punto contro il Catanzaro guidato da Calabro. La squadra di Filippi mastica amaro per le chances sprecate principalmente nel corso della prima frazione, su tutte il calcio di rigore procurato  e fallito dal generosissimo Matteo Brunori che, pur convincendo sotto il profilo delle prestazioni, non riesce ancora a trovare la via del gol.

L'attaccante italobrasiliano ha aperto troppo il piatto destro dagli undici metri, scheggiando il palo esterno in chiusura di tempo.

L'ex Virtus Entella ha avuto altre due occasioni propizie per sbloccare il risultato, con il destro su assist di De Rose e di testa su perfetto cross di Dall'Oglio, ma non ha centrato lo specchio della porta seppur in ottima posizione.  Nella fase centrale del primo tempo il Catanzaro, dopo aver preso le misure alla compagine di Filippi, si è proposto con pericolosità dalle parti di Pelagotti, cogliendo una clamorosa traversa con Carlini e collezionando una serie infinita di corner.  Nella ripresa il Palermo ha marcato una nitida supremazia territoriale, ma il suo forcing si è sistematicamente infranto sulla retroguardia giallorossa e Branduani non ha dovuto compiere interventi di rilievo. Un mancato tap-in di Fella su cross di Brunori, un destro di Odjer che ha lambito la traversa, un paio di mischie con Soleri e Valente a provare la conclusione, entrambi murato dai difensori di Calabro. Un gol annullato a Fella pescato in fuorigioco, una ghiottissima chance per Dall'Oglio che non è riuscito a spingere la palla in rete da zero metri su assist firmato Soleri. Al netto di qualche incertezza in sede di controllo di Marconi, la linea difensiva ha fornito risposte confortanti in termini di applicazione e solidità, grazie alla buona prova di Perrotta ed all'eccellente performance del giovane Buttaro. 

Il pressing alto regolarmente portato da terminale offensivo e trequartisti, con interni di centrocampo e la terali ad accorciare  sequenzialmente in avanti, ha sortito buoni frutti e diverse palle recuperate in zona pericolosa. Lucidità e qualità in sede di rifinitura sono però spesso venute meno, così come precisione e risolutezza ogni qualvolta il Palermo ha avuto modo di battere verso la porta avversaria.

Prova laboriosa e generosa di un centrocampo intenso e lineare nella distribuzione della manovra ma privo di particolari acuti cfunzionali a scalfire la densità avversaria. La scelta di schierare Dall'Oglio interno ha conferito certamente dinamismo e sostanza in zona nevralgica, ma Luperini, galleggiando tra le linee, non ha mai trovato i tempi di inserimento utili a rendersi pericolosi.

L'ingresso di Giron per Almici ed il conseguente dirottamento di Valente a destra hanno restituito ampiezza e spinta sulle corsie mancate nei primi quarantacinque minuti, ma mai gli avanti rosanero sono riusciti a correggere in rete, anticipando il diretto marcatore, i numerosi cross non sempre adeguatamente dosati. L'iapporto del subentrato Odjer ed il ritorno di Dall'Oglio sulla trequarti hanno consentito al Palermo di aumentare ritmo ed elevare nuovamente la linea del pressing nell'urtimo quarto di gara. Soleri, gettato nella mischia in luogo di Brunori, ha dato peso specifico e fisicità, garantendo sponde aeree e profondità, ma le trame offensive del Palermo non hanno mai trovato fluidità e precisione al momento decisivo.

Floriano e Silipo, decisamente tardivo l'ingresso in campo del gioiello scuola Roma, non hanno avuto modo e tempo di incidere sulle dinamiche di una gara che si è snodata su binari di sostanziale equlibrio.

La ritrovata solidità difensiva, la varietà di opzioni e lo spessore del centrocampo, il carattere e la determinazione nel cercare sempre e comunque di imporsi sull'avversario, fino all'ultimo giro di orologio: queste costituiscono note liete di una prestazione non certo brillante ma quadrata contro un avversario di livello per la categoria. Concretezza e lucidità in sede di finalizzazione sono state a dir poco deficitarie in casa rosanero, e ciò non ha permesso alla formazione di Filippi di conquistare l'intera posta in palio. Un salto di qualità è auspicabile anche in sede di rifinitura, sulla trequarti troppo spesso la cicitura risulta scolastica e priva di guizzi fuori dall'ordinario. I numerosi giocatori di talento e dotati sul piano tecnico presenti in organico devono fornire un plus in termini di estro e qualità che finora è mancato nei momenti decisivi. Implementare indice di pericolosità e percentuale realizzativa costituisce una condizione imprescindibile per legittimare ambizioni di vertice in categoria.