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Palermo, 2017 da incubo: panchine girevoli, retrocessione, flop Baccaglini e rischio fallimento

L'anno nero del Palermo: dalla retrocessione in Serie B, all'attuale primo posto nella serie cadetta; dal caos allenatori, all'avvento di Tedino; dal mancato closing con Baccaglini, all'istanza di fallimento presentata dalla Procura di Palermo...

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di Noemi Cusano

"E' stato il mio peggior anno da quando sono a Palermo, per la sofferenza e il dolore che mi hanno provocato certi fatti. Sono sicuro però che il Palermo tornerà in serie A e ci dimenticheremo tutti di questi brutti episodi".

Parola di Maurizio Zamparini. Soddisfatto delle prestazioni offerte dal suo Palermo in questo primo scorcio di campionato, fiducioso in vista del girone di ritorno, addolorato per questo 2017 che sta volgendo al termine. Un anno che ha regalato più dolori che gioie all'intero ambiente rosanero. Una stagione, quella 2016/2017, culminata con una retrocessione annunciata, caratterizzata dal solito caos allenatori e dal "caso" Baccaglini.

Cinque i tecnici che si sono susseguiti sulla panchina del Palermo senza grosse differenze di rendimento. Un organico povero, acerbo, incompleto e certamente non all'altezza della massima serie, quello allestito dal patron Zamparini di concerto con famigerati consulenti slavi e non. Una squadra che ha collezionato diversi record negativi, figli di una serie infinita di errori che hanno determinato un risultato scontato.

"Penso che se Ballardini non fosse andato via, la squadra avrebbe avuto 7-8 punti in più". Zamparini lo ha ribadito a più riprese, ne era convinto. Eppure, Davide Ballardini, oggi al Genoa, ha alzato bandiera bianca già al termine della seconda giornata di campionato dopo aver guidato la compagine siciliana ad una miracolosa salvezza. Ha risolto il suo rapporto con il club rosanero senza ripensamenti anche quando, dopo l'esonero di De Zerbi e successivamente l'addio di Corini, era stato ripetutamente ricontattato dal patron. Un due di picche dettato da incomprensioni dal punto di vista programmatico fra il tecnico originario di Ravenna e Zamparini.

Dopo Ballardini, l'imprenditore friulano aveva scelto di affidarsi a Roberto De Zerbi, il quale ha - invece - collezionato risultati quanto mai impietosi: cinque punti in dodici partite, sette sconfitte consecutive in campionato. Il Palermo non aveva mai iniziato così male in Serie A. Ciò nonostante, Zamparini, solitamente poco clemente con i propri allenatori, settimana dopo settimana continuava a ribadire la sua fiducia verso le idee dell'attuale coach del Benevento.

Una vera e propria scommessa masochista, considerata la sua condizione di esordiente ai massimi livelli ed il debole organico con il quale era chiamato a lavorare. La fiducia è venuta meno dopo l'ennesima sconfitta, quella in Coppa Italia contro lo Spezia (che militava in Serie B) ai rigori. La storia tra il Palermo e De Zerbi è finita così, nel peggiore dei modi e con gli attacchi a mezzo stampa da parte del numero uno di viale del Fante che, a quel punto, ha virato su un nome estremamente caro alla tifoseria palermitana, Eugenio Corini.

L'ex capitano del Palermo è rimasto sulla panchina rosanero dal 30 novembre al 24 gennaio 2017, giorno in cui ha scelto di dimettersi. Corini non è riuscito a cambiare il trend negativo, nonostante qualche buona prestazione, ma in compenso ha saputo riportare un po' di entusiasmo in una piazza legittimamente demotivata. E di questo gli va dato atto, anche se Zamparini, dalla sua, non ha esitato a contestarlo e delegittimarlo pubblicamente dopo alcuni risultati negativi. Tutto il resto è storia. Dopo un nuovo insuccesso in campionato, quello contro il Sassuolo, il Genio ha lasciato il posto a Diego Lopez. D'altra parte, non esistono bacchette magiche. E un inesistente mercato di riparazione ha di fatto bruciato le ultime possibilità di salvezza. Lopez prima e Diego Bortoluzzi poi, lo storico vice di Francesco Guidolin, hanno solo potuto accompagnare la squadra verso una debacle inesorabile e facilmente prevedibile.

Un penultimo posto, quello ottenuto dal Palermo al termine della stagione, senza ombra di dubbio meritato dalla dirigenza rosa con in testa il patron. E in questo triste quadro si è inserito anche il discusso personaggio Paul Baccaglini, protagonista di una sorta di telenovela finita male.

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