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Focus Palermo, analisi per reparto: dubbi e criticità. Dilemma modulo e carta Silipo

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La fase difensiva ha lasciato piuttosto a desiderare. Scompensi ed ingenuità di varia matrice e tipologia. Collettivi, di reparto o individuali.

Non sempre, nell'arco dei novanta minuti, la squadra riesce a restare corta, densa e compatta. Diversi i frangenti in cui la compagine di Filippi tende ad allungarsi, lasciando campo ed interspazi tra le linee, terreno potenzialmente fertile per le ripartenze avversarie. Talvolta in condizioni di inferiorità numerica nelle dinamiche del 3-4-2-1, il centrocampo fatica a schermare adeguatamente una linea difensiva che, fatta eccezione per Buttaro e Marong, non brilla in termini di rapidità ed esplosività nell'uno contro uno. Aspetti fisiologici e teoricamente perfettibili con il lavoro e la conoscenza reciproca, il tempo aiuterà ad affinare meccanismi corali e decifrare al meglio attitudini e collocazione ideale dei singoli interpreti nel dispositivo tattico utilizzato.

Ben più preoccupante la reiteratezza con cui la compagine rosanero concede reti ed occasioni agli avversari al culmine di amnesie o topiche dei singoli.

Sbagliando, sotto il profilo concettuale e tecnico, l'esecuzione di un semplice scarico nell'ambito del giropalla difensivo. Perdendo la marcatura del contendente su palla inattiva, perseverando in controlli difettosi che divengono assist involontari per l'attaccante avversario.

Peretti, ai box per un fastidioso infortunio, e Marong hanno patito vistosamente l'impatto con la categoria, dimostrando di non poter, al momento, garantire una continuità ed un livello di rendimento tali da recitare da protagonisti nella retroguardia rosanero. Lancini, centrale di regia e leader designato del reparto nell'idea del tecnico, è stato protagonista di un avvio al di sotto delle aspettative. Idem Marconi, in lieve ripresa nelle ultime uscite, autore di un paio di vistosi errori tecnici costati altrettante segnature alla formazione siciliana. Scontate le tre giornate di squalifica, Alessio Buttaro è stato certamente il difensore più performante della retroguardia rosanero. Il classe 2002, scuola Roma, ha impressionato per esplosività, ferocia ed applicazione in marcatura, sagacia tattica e senso dell'anticipo. Bagaglio tecnico di asolluto rilievo sciorinato con naturalezza e disinvoltura sul rettangolo verde. Maturità, semplicità e concretezza da veterano a dispetto di giovane età e annessi margini di miglioramento. Il suo recente inserimento tra i titolari, unitamente a quello del nuovo acquisto Perrotta ha conferito maggiore solidità e sicurezza ad un pacchetto arretrato che potrà beneficiare a breve anche del ritorno tra gki arruolabili di Andrea Accardi. L'ex Bari non ha ancora completato il suo processo di integrazione in seno a dinamiche e schemi del gruppo, ma è in grado di garantire un contributo prezioso alla causa in termini di fisicità ed esperienza.

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