Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

L'intervista

De Rose: “In A con il Palermo? Niente è impossibile. Con il Picerno i brividi”

De Rose: “In A con il Palermo? Niente è impossibile. Con il Picerno i brividi”

Le dichiarazioni del capitano del Palermo a due giorni dall'esordio in campionato

⚽️

"Non abbiamo paura di nessuno", suona così la carica il capitano del Palermo. Faro e anima del centrocampo di Giacomo Filippi, l'ex calciatore della Reggina ha dimostrato di meritare la fascia per carisma, esperienza e personalità in mezzo al campo. Ai microfoni del noto quotidiano "Corriere dello Sport", De Rose si è così proiettato all'inizio del Girone C di Serie C. Di seguito, le sue dichiarazioni.

"Mi sento nel pieno delle forze, non mi precludo niente. Quando ero con la Reggina mi dicevo: E se andassi in A a 35 anni? Ora ho solo rinviato quella data. Perché non credere ad una doppia promozione con i rosa? Niente è impossibile se si vuole. Non sono un tipo socievole, ma se ho un amico gli do tutto me stesso. In campo mi trasformo. Non amo stare in mezzo a tante persone, non sono da discoteca e social. Nulla contro gli altri, la mia strada la scelgo da solo", ha dichiarato De Rose.

"A Matera a fine partita chiesi a Patrizia di sposarmi, inginocchiandomi sull’erba e chiamandola con l‘altoparlante. Volevo fare qualcosa di speciale, di unico che raccontasse un po’ di me. Poi ci siamo detti sì e abbiamo una bambina, Ludovica, di due anni. Mi apro con le persone che mi prendono il cuore. Nove anni fa ho perso papà all’improvviso. Era l’unico maschio di una famiglia tutta al femminile. Finita la partita e tornando a casa con chi posso parlare di pallone", ha raccontato di sé l'ex Reggina.

"Scorsa stagione? La rosa era stata cambiata, mancava equilibrio. Nel finale però abbiamo sfiorato una clamorosa impresa. E da lì vogliamo ripartire. Ora siamo più completi e competitivi. Ogni tanto mi viene in mente che con la Reggina avrei potuto giocarmi la A, il sogno fin da bambino. Vuol dire che era destino, l’importante è lasciare sempre un buon ricordo soprattutto a livello umano, perché dopo il calcio c’è la vita reale. Mai recriminare. L’ultimo gol con la Casertana tre anni fa. A livello personale mi manca ma, quando gioco, metto sempre davanti la mia squadra quindi spero, come a Reggio, di non segnare e di vincere il campionato perché gli obiettivi si raggiungono senza egoismi. Sono stato pure sfortunato, al Sudtirol ho preso nove pali! Roba da macumba", ha proseguito De Rose.

"Eredità Santana? Mario calciatore e capitano era l’idolo indiscusso della piazza, non posso paragonarmi a lui, ma garantire il massimo impegno perché solo così puoi ottenere risultati. La mia vita è una sfida continua. Contro il Picerno ho avuto i brividi e non era lo stadio pieno! Questa è una piazza importantissima e rifarei la scelta mille volte.Il Palermo ha una bella struttura, ce la può fare. Contano i punti e bisogna cominciare forte. Avversari temibili? Bari, Avellino e Catanzaro. Ci siamo rinforzati con gente di qualità e non temiamo nessuno", ha sottolineato il capitano del Palermo.

 "Zeman e Novellino? Allenatori che hanno fatto la storia del calcio, sarà bello confrontarsi con loro, comunque senza timore. Compagni sui quali punto? Floriano è amico e verrebbe facile nominarlo. Piuttosto occhio al parco attaccanti: uno più forte dell’altro. Fella, Brunori, Soleri, Floriano, Silipo non danno punti di riferimento. Lo stesso Dall'Oglio impiegato anche sulla trequarti è una soluzione interessante. Giovani? Parlo molto con loro, sono stato un ragazzino anch’io. Molti arrivano subito senza sacrifici e danno tutto per scontato. Io ho fatto tanta gavetta e posso raccontare la mia esperienza. Latina? Come uno spareggio anche se siamo all’inizio. Sono queste le sfide più insidiose e non possiamo permetterci passi falsi perché li abbiamo già fatti l'anno scorso", ha chiosato De Rose.

 

tutte le notizie di