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Calciomercato Palermo: Brunori, partita aperta. Mossa De Sanctis e futuro Matteo…

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De Sanctis blinda Brunori, Palermo che aprirebbe alla cessione del bomber solo per una offerta irrinunciabile. Tanti club su di lui tra A e B
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Nodo focale da sciogliere e rebus dall'inestimabile peso specifico. Enigma dalla cui risoluzione dipenderà indirizzo e strategia di buona parte del calciomercato del Palermo FC. Matteo Brunori, in termini di valore assoluto, continuità e qualità di rendimento, prolificità in sede di finalizzazione, è certamente la punta di diamante del reparto offensivo rosanero. Tre stagioni in progressiva ascesa, in cui si è reso protagonista di performance di assoluto livello e gonfiato con rimarchevole sistematicità la rete delle porte avversarie.

Mattatore assoluto con ventinove centri complessivi nella trionfale cavalcata della banda Baldini dalla Lega Pro alla Serie B, bomber altrettanto implacabile nel biennio nel torneo cadetto in maglia rosanero. Sono ben trentasette, tra campionato e Coppa Italia, i gol messi a segno dall'italobrasiliano nelle ultime due stagioni, per un totale di sessantasei gioie da quado guida l'attacco della compagine siciliana. Gol a raffica impreziositi da un'evoluzione esponenziale sotto il profilo tecnico-tattico. Da mero predatore d'area, Brunori ha progressivamente arricchito e completato sul rettangolo verde il suo bagaglio calcistico Divenendo un'eccellente terminale di manovra, volano offensivo capace di legare il gioco, svariare su tutto il fronte, abile di sponda e nel dosare le rifiniture per gli inserimenti di attaccanti esterni e centrocampisti. Un volano pensante nel cuore delle trame offensive, piedi dolci, tempi e visione di gioco e ricercatezza di pensiero. Plus che si abbina alla sua  già nota voracità in sede di finalizzazione ed attacco alla profondità.

Annata complicata ed in salita quella appena conclusa, tra criticità tattiche, atletiche e mentali mostrate dalla squadra, un percorso collettivo certamente al di sotto di aspettative e passione dei tifosi, il cambio di guida tecnica e la cocente quanto netta eliminazione in semifinale playoff ad opera del Venezia.

Un rigurgito d'amarezza per l'obiettivo sfumato, accorato e forse non propriamente ben posto sul piano temporale e della forma.

Dichiarazioni a caldo subito dopo il ko del Penzo, sulla necessità di mantenere equilibrio e raziocinio nelle valutazioni a medio-lungo termine, al fine di restare a galla e coesi in quel confine, labile e sottile, tra passione pressione. Valore ed al contempo fardello di una piazza impagabile per amore incondizionato, capacità di sostenere, amare e spingere la propria squadra.  Una tenuta mentale, così come caratteriale e e nervosa, che spesso il gruppo prima di Corini e poi di Mignani, ha dimostrato  di non possedere in misura conforme alle proprie ambizioni sul rettangolo verde. Frasi di pancia,uscite male. Fuori tempo e  fuori luogo, ma prive di dolo o intenti distruttivi.

Figlie di una delusione di chi aveva e probabilmente nutre tuttora, dedizione totale ed attaccamento alla causa. Fraintendimento e qualche pretestuosa strumentalizzazione hanno fatto il resto ad aperto una crepa. Solco che scava nell'incomprensione, nel tormento e nella classica avversione dell'amante ferito nel momento di massima vulnerabilità. Fraintendimento ben presto divenuto, sull'altare del malinteso e sull'onda travolgente dell'opinabile, presunta stoccata. Ingrata e gratuita.   Ad oggi la storia d'amore tra tra Brunori ed il Palermo può obiettivamente definirsi in crisi. Tuttavia, è tutt'altro che scontato che sia giunta i titoli di coda.

Il Palermo, per bocca del suo direttore sportivo, Morgan De Sanctis ha detto la sua. Brunori è inamovibile e sarà al centro del progetto tecnico della formazione di Dionisi, senza alcun dubbio Il nuovo manager del club di proprietà del CFG ha compiuto, perentoriamente e senza indugi, la sua mossa. Consapevolezza tecnica e strategica incontrovertibile o input ad alzare la posta per la qualificata sequela di potenziali acquirenti? C'è probabilmente di tutto un po' nella radicale presa di posizione pubblica della dirigenza rosanero.

Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it, per rinunciare al suo goleador il Palermo pretenderebbe un'offerta che oscilli tra i sei ed i sette milioni. Valutazione ritenuta congrua a caratura e performance del numero nove rosa dal club di viale del Fante, in ragione di un contratto in scadenza 2027 e di un esborso vicino ai 3,8 milioni compiuto, tra parte fissa e bonus, all'epoca per rilevare il suo cartellino dalla Juventus. Legittimo il desiderio aziendale di realizzare una plusvalenza sul tuo miglior giocatore, numeri alla mano, nell'ultimo triennio. Richiesta ritenuta eccessiva dalle numerose pretendenti ad acquisire il diritto alle prestazioni sportive di Brunori, per un bomber dall'indiscusso lignaggio, ma comunque alla soglia dei trent'anni, che non si è mai dimensionato nella massima serie e sul cui cartellino, per ovvia ragioni anagrafiche al netto del potenziale rendimento sul campo, sarebbe altamente improbabile realizzare una futura plusvalenza in caso di ulteriore trasferimento.

Genoa, Empoli, Cagliari, Lecce, le big di B Sassuolo, Salernitana, Sampdoria. Non mancano di certo gli estimatori al centravanti italobrasiliano.

Poi c'è Matteo Brunori. Ragionevole e comprensibile il desiderio di salire in corsa sul treno, forse l'ultimo, della Serie A, per provare a consolidare il suo valore nel gotha del calcio italiano e rendere il giusto merito ad una carriera brillante sì, ma non ancora pari alle sue eccellenti mezzi sul piano squisitamente tecnico. A fare da contraltare il forte legame con una piazza ed un club che hanno dato slancio e svolta decisiva alla sua parabola professionale. Sentimento tuttora in essere,  che acuisce l'amarezza per l'accezione distorta rispetto alle sue intenzioni in merito al suo sfogo post Venezia e la relativa avversione di una parte della tifoseria.  Un richiamo all'equilibrio ed alle coesione di tutte le componenti come fattore critico di successo. Non certo un attacco o una forma di disimpegno. Sbraitato con termini e toni maldestri, e arrivato nel peggiore dei modi a destinazione.  Contaminato da adrenalina e delusione, ma puro e privo di secondi fini.

Management e nuovo staff tecnico, con Dionisi in testa, stanno ribadendo a più riprese al ragazzo quanto sia considerato centrale ed imprescindibile nel Palermo 2024-2025 che punta alla promozione diretta in Serie A. Provando a gettare le basi per una permanenza in Sicilia, ipotesi che il calciatore, in fondo, contemplerebbe con assoluta soddisfazione e serenità.  Toccherebbe poi a tutti i protagonisti della  spinosa vicenda, adoperarsi con professionalità e trasparenza, per ricucire lo  strappo con parte dell'ambiente e ripartire di slancio, più uniti e carichi che mai verso la conquista del salto di categoria. Tuttavia, la partita è più che mai aperta. Le sirene della Serie A o un'offerta che soddisfi le aspettative di Palermo e calciatore potrebbe chiaramente sparigliare le carte. Una cosa è certa, la matassa va sbrigliata il prima possibile, nel mero interesse di tutte le parti in causa.

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