LE PAGELLE

LE PAGELLE DI PALERMO-VENEZIA 0-3: Lund e Ceccaroni flop, difesa horror. Brunori…

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DI MARIANO 5  La resa prestazionale, stavolta, non è pari alla consueta generosità. Non salta mai il suo diretto avversario, le sue accelerazioni si infrangono regolarmente sul muro dei forti difensori lagunari. Cerca di ripiegare e dare una mano sulla spinta di Zampano, mette un paio di cross interessanti dopo il classico dialogo con Diakitè sulla destra.  La sensazione è che non riesca ad incidere sull'economia della proposta offensiva, Cotini lo lascia negli spogliatoi per Vasic.

DI FRANCESCO 5,5  Si sbatte e ci prova, sdoppiandosi nelle due fasi in un lavoro logorante che gli toglie energia e lucidità quando ha la palla tra i piedi. Non a caso le cose migliori le fa ad inizio match, quando mette due volte fronte alla porta Lund a sinistra, prima con un lob ben dosato nello spazio, poi con un'imbucata radente di qualità. Volitivo, caparbio ma non più ispirato col trascorrere dei minuti. Tuttavia, nella ripresa calcia debolmente su assist di Brunori, poi offre una buona palla a rimorchio a Traorè che viene murato, quindi ci prova con un destro di frustrazione dalla distanza nel finale, ma Joronen respinge prontamente la sua conclusione forte ma centrale.

TRAORE' - 5,5 Entra in un momento in cui la squadra è sotto di due reti e rema controcorrente contro un avversario superiore, in fiducia ed attenta gestione della fase di non possesso- Eccede un po' in personalismi palla al piede, come nella sua indole, ma si fionda con la testa dentro la partita, pressando, giocando di sponda con qualità, lottando e provando pure la conclusione col mancino. Da rivedere in situazioni più centrale e ordinate sul piano tattico e meno compromesse in termini di inerzia e punteggio.

BRUNORI  -  5,5  Non risparmia energie e voglia di lottare contro un'inerzia che pare ineluttabilmente chiara. I centrali di Vanoli lo francobollano, lui si dimena, taglia, attacca profondità e porta, fa a sportellate. Di palle giocabili neanche l'ombra, insegue con ferocia rimpalli e palle vaganti, nella speranza di pulirle e capitalizzarle in qualche modo. L'involuzione nell'architettura delle trame offensive corali gli genera fisiologica frustrazione e malcelata insofferenza. Non sembra lucido e ferale come al solito, ma senza supporto e rifornimenti non può che aggrovigliarsi sulla tela difensiva del Venezia.

VASIC -  4,5  Non entra mai in partita, pur lottando con grande ardore. La squadra recita a soggetto nella ripresa, lui parte largo a destra nel tridente, non trovando mai tempi, posizione e giocata. Poi Corini lo ricicla interno di regia nel disperato all-in finale, quando richiama anche Segre per inserire Soleri. Non certo contesto e situazione ideale per il ragazzo, che fa quello che può, ovvero poco, in un frangente di frustrazione e confusione generale ed in ruoli non propriamente confacenti alle sue attitudini.

SOLERI -  S.V. Centimetri, chili e la sua fame di provvido subentrante suggeriscono a Corini di lanciarlo nell'ultimo scorcio di gara. Fa in tempo a toccare pochissimi palloni e tutti lontani dall'area di rigore del Venezia.

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