GIUSEPPE "BEPPE" SIGNORI
serie a
The Dream Team, la Top 11 All Time del Bologna: storici capitani ed artisti del gol nell’ideale 3-4-3 felsineo
Nono marcatore di sempre nella storia della Serie A con 188 gol nella massima serie italiana e ben tre titoli di capocannoniere conquistati con la maglia della Lazio nel 1992/93, 1993/94 e 1995/96, secondo miglior marcatore del club biancoceleste (di cui è stato pure capitano) con 127 reti e per due volte inserito nella graduatoria del Pallone d'Oro nelle edizioni del 1993 e del 1994. Questi alcuni dei numeri di Giuseppe Signori, ex centravanti che dopo aver gonfiato tantissime volte la rete in terra romana (così come con la casacca del Foggia) passò alla Sampdoria (dove rimase per soli sei mesi) e poi al Bologna. In terra emiliana vive una vera e propria seconda giovinezza (ultima formazione italiana in cui ha giocato) e nel corso della lunga e proficua militanza con la maglia rossoblu (dal 1998 al 2004), la maggiore della sua carriera con sei stagioni sulle spalle, ha disputato complessivamente 178 incontri e segnato 84 reti: 67 delle quali in Serie A (più una nello spareggio contro l'Inter per l'accesso alla Coppa UEFA 1998-99), e addirittura risultando quarto assoluto tra i marcatori del Bologna nelle Coppe europee di tutti i tempi, con ben 14 reti (più due in Coppa Italia). Vanta anche 28 presenze condite da 7 gol con la maglia della Nazionale italiana (con cui si laurea vice-campione del Mondo ai Campionati Mondiali del 1994) ed una Coppa Intertoto vinta con la formazione felsinea nel 1998.
Attaccante di piccola statura, veloce, dotato di una discreta tecnica e di un tiro molto potente e preciso, prediligeva il sinistro incrociato sul secondo palo, che divenne uno dei suoi marchi di fabbrica. Ottimo esecutore di calci di rigore, era solito tirarli da fermo, osservando prima i movimenti del portiere e tentando poi di spiazzarlo: con 44 reti su 52 tentativi, è nel novero dei rigoristi più precisi nella storia della Serie A, nonché al quinto posto per numero di realizzazioni dal dischetto. Nel suo repertorio tecnico rientravano anche le punizioni: insieme a Siniša Mihajlović, è stato l'unico giocatore capace di realizzare 3 gol su calcio piazzato in un singolo incontro della massima serie italiana e a tal proposito, si racconta che durante gli allenamenti, per affinare la sua abilità nel gesto tecnico, era solito tentare di scavalcare con i propri tiri delle barriere artificiali alte fino a due metri e poste a una distanza inferiore rispetto a quella prevista regolarmente in partita.

EZIO PASCUTTI
Spietato sotto porta nonostante ricoprisse il ruolo di ala, Ezio Pascutti ha dedicato interamente la propria carriera alla causa del club felsineo, mettendo a segno ben 130 gol in 296 partite (tra il 1955 ed il 1969) e risultando decisivo per la vittoria del famoso Scudetto del 1963/64 oltre che di una Coppa Mitropa nel 1961. Vanta anche 17 presenze ed 8 gol con la Nazionale italiana, con cui ha partecipato a due Mondiali: uno nel 1962 e l'altro nel 1966.
Nonostante le sue indubbie qualità sportive, Pascutti è sfortunatamente ricordato anche per un rocambolesco episodio avvenuto durante un incontro della Nazionale contro l'URSS il 13 ottobre del 1963: reagì al duro trattamento riservatogli dal terzino Dubinsky guadagnandosi un'espulsione al 23'; l'Italia fu così sconfitta ed eliminata dagli Europei. Da allora la fama di essere "quello del pugno facile" gli rimase attaccata come una vera e propria maledizione, amareggiando ogni sua successiva vittoria calcistica. In realtà Pascutti si era soltanto avvicinato con impeto al difensore russo ma non lo aveva toccato: da quel momento in poi in tutti i campi d'Italia fu regolarmente insultato e fischiato dalle tifoserie avversarie, tanto da scendere in campo con tappi di cera nelle orecchie per le gare in trasferta. Terminata la carriera agonistica con il club rossoblu, ha conseguito il patentino d'allenatore di seconda categoria per club semiprofessionistici, allenando quindi diverse squadre nelle serie inferiori ed in Serie D. Si è spento all'età di 79 anni a Bologna.

ANGELO SCHIAVIO
Primatista assoluto per reti segnate con la maglia del Bologna (in totale 249 in 361 presenze dal 1922 al 1938), club al quale dedicò per intero la propria carriera (nato e morto nel capoluogo emiliano all'età di 84 anni), vinse ben quattro Scudetti proprio con la casacca del club felsineo (1924/25, 1928/29, 1935/36, 1936/37), oltre che due Coppe dell'Europa Centrale (nel 1932 e nel 1934) ed un Torneo Internazionale dell'EXPO di Parigi nel 1937. Praticamente infallibile sotto rete ed all'interno dell'area di rigore avversaria, siglò anche la rete decisiva per la vittoria della Nazionale italiana (con cui ha collezionato 21 presenze e 15 gol) nella finale del Mondiale del 1934 contro la Cecoslovacchia. Numeri impressionanti che gli valgono senza ombra di dubbio un posto da titolare in questa speciale Top 11 All Time della formazione rossoblu.

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