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Inter, fine dell’isolamento domiciliare: molti nerazzurri hanno lasciato l’Italia. Ecco di chi si tratta

L'Inter concede il via libera ai suoi atleti per allontanarsi da Milano e raggiungere così i propri cari che sono rimasti lontani dal capoluogo lombardo

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Fine della quarantena in casa Inter.

Il tutto è scaturito all'indomani della sfida contro la Juventus, disputatasi all'Allianz Stadium di Torino domenica 8 marzo, quando il club bianconero ha comunicato che Daniele Rugani, difensore italiano classe 1994, è risultato positivo al Coronavirus dopo essersi sottoposto al test del tampone. Immediatamente, nonostante il classe '94 non avesse figurato tra gli undici titolari - numerose immagini testimoniano la sua presenza durante i festeggiamenti nello spogliatoio bianconero -, la sezione sanitaria di entrambi i club ha predisposto l'isolamento domiciliare per un periodo non inferiore a quattordici giorni. Tante le polemiche che hanno preceduto l'inizio del match per il continuo botta e risposta tra Steven Zhang, giovanissimo presidente nerazzurro, e la Lega Calcio, rappresentata da Paolo Dal Pino.

Trascorsi i 15 giorni di isolamento necessari, i medici dell'Inter hanno dato il loro benestare per permettere ai nerazzurri di allontanarsi temporaneamente, in attesa della fine dell'emergenza, dalle abitazioni milanesi dato che nessuno degli atleti della rosa ha manifestato sintomatologia riconducibile a CoVid-19. È il caso di Samir Handanovic e Marcelo Brozovic, con quest'ultimo che è volato a Zagabria subito dopo il violento terremoto che ha colpito la capitale croata. Nel frattempo anche Romelu Lukaku ha fatto le valigie per raggiungere la madre e il figlio in Belgio. Hanno fatto ritorno in Inghilterra sia Victor Moses sia Ashley Young. Stessa meta per Christian Eriksen che ha passato le ultime due settimane da solo ad Appiano Gentile dopo la chiusura dell'albergo in cui alloggiava. Viaggio più lungo, invece, per Diego Godin, difensore classe 1986, che ha fatto ritorno in Uruguay.

Gli atleti, durante l'isolamento, hanno seguito programmi fisici appositamente sviluppati per essere svolti comodamente da casa in attesa di ulteriori sviluppi. Lo staff meneghino si è anche adoperato per consegnare quotidianamente una dieta alimentare per contrastare il periodo di inattività.