notizie

Atletico Madrid, Simeone: “Vi spiego la differenza tra Maradona e Messi. CR7? Non potrebbe giocare con loro”

Il tecnico dell'Atletico Madrid ha parlato della differenza tra Diego Armando Maradona e Lionel Messi

Mediagol52

La spiegazione di Diego Simeone.

Nel corso della sua lunga carriera Lionel Messi ha sempre mostrato il suo enorme talento, mostrando ben presto di essere uno dei giocatori più forti nella storia del calcio. Durante questi anni La Pulga ha vinto tutti i trofei possibili a livello personale, dominando in Liga e in Champions League e monopolizzando, insieme all'eterno rivale Cristiano Ronaldo, il Pallone d'Oro, conquistandolo per ben sei volte e stabilendo un record che probabilmente non sarà mai battuto per molto tempo.

Messi non è però mai riuscito ad essere dominante con la maglia dell'Argentina, non riuscendo così ad eguagliare quanto fatto da Diego Armando Maradona: nel corso della sua carriera, il fuoriclasse del Barcellona è sempre stato additato come l'erede del Pibe de Oro, e in molti hanno sempre puntualizzato come la distanza tra i due campioni possa essere colmata soltanto dalla vittoria del Mondiale, come fatto da Diego durante il torneo iridato del 1986 giocato in Messico.

A parlare della differenza tra i due fenomeni assoluti è intervenuto Diego Simeone, tecnico dell'Atletico Madrid, che durante un'intervista ai microfoni di AS ha analizzato anche una possibile convivenza tra Maradona, Messi e Cristiano Ronaldo:

"Se mi si chiede la differenza fra Messi e Maradona dico che Leo è una macchina da gol e Diego rappresenta l’essenza del calcio argentino. In campo avrebbero benissimo potuto giocare insieme. Cristiano Ronaldo? Aggiungere CR7 sarebbe complicato: la squadra si troverebbe con dei buchi in campo. Dico sempre che se uno non corre, va bene. Se due non corrono, è difficile. Se non lo fanno in tre, diviene impossibile. L’importante è l’atteggiamento. Ci sono giocatori che hanno talento, ma non capiscono quanto sia importante impegnarsi in campo e essere concentrati. Il calcio è come la boxe perché devi sapere quando è il momento di attaccare. All’Atletico, conosciamo perfettamente i nostri pregi e difetti e si è visto nella sfida ad Anfield. Sapevamo che potevamo fare del male al Liverpool e abbiamo aspettato il momento giusto. Quando sento dire che siamo fortunati, penso a una squadra Campione d’Europa che ha perso subendo tre gol in casa".