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Real Madrid, Cannavaro: “Mbappé come CR7, Zidane una vergogna. Maradona? Meglio di Messi e Cristiano”
Il tecnico del Guangzhou Evergrande, Fabio Cannavaro, ha affrontato tantissime tematiche: da Maradona e Messi, al futuro di Mbappé
Durante una diretta Instagram sul profilo di AS, l'attuale tecnico del Guangzhou Evergrande ha affrontato molte tematiche: dal Coronavirus in Cina, alla ripresa della Serie A, fino alla possibilità di ritornare un giorno in Spagna per allenare il Real Madrid.
"Coronavirus? Per noi è stato diverso perché potevamo allenarci insieme" - ha detto l'ex Campione del Mondo - "Abbiamo giocato la prima parte a Dubai, poi abbiamo iniziato tutti insieme qui dopo aver fatto i tamponi. Il primo giorno è stato strano, è stato quasi spaventoso toccare i compagni di squadra, ma poi tutto è passato. I giocatori hanno bisogno di 4-6 settimane per guarire, quindi è difficile far ripartire il campionato così presto. Puoi iniziare certo, ma per tornare a livelli di forma ottimale serve più tempo".
Cannavaro ha poi espresso la sua opinione su Kylian Mbappé, che a suo avviso sarebbe perfetto per il Real Madrid: "Il Real ha bisogno di giocatori come Mbappé, un ragazzo giovane che può emulare il percorso fatto da Cristiano Ronaldo. E' normale che a Madrid vogliano uno come lui. Non dobbiamo dimenticare però che il presidente del PSGnon ha bisogno di soldi, sono ambiziosi e vogliono vincere la Champions League. E' difficile, molto difficile. Il presidente del PSG è uno che vuole vincere sempre, lo conosco bene, prima di cederlo combatteranno molto".
In seguito Cannavaro ha parlato di un possibile futuro come allenatore del Real Madrid, esprimendo la sua opinione in merito al lavoro svolto da Zinedine Zidane, con un'inevitabile ricordo della testa rifilata a Marco Materazzi durante la finale tra Italia e Francia dei Mondiali del 2006: "Certamente, lavoro per tornare. La mia storia di calciatore all’inizio può avermi aiutato, ma poi tocca a me dimostrare di potere essere in grado di farlo, e anche bene. Ho il mio sistema, la mia mentalità e il mio staff. Mi sto abituando a gestire un club, non solo come allenatore. In Cina chiesto al mio presidente di creare una città sportiva. Ne è uscito qualcosa di bellissimo è una struttura quasi europea. Ho anche aiutato a realizzare un nuovo stadio e insegnato anche come falciare il prato a come sistemare gli spogliatoi. Ho molto rispetto per Zidane e per tutto quello che ha fatto nel calcio, ma lì ha sbagliato, un enorme errore. La sua ultima partita è stata una vergogna. Sul campo puoi dire tutto ma deve finire lì. Non è stata colpa di Materazzi, è stato un errore di entrambi. Mi ha rattristato vedere Zidane uscire così dalla finale della Coppa del Mondo".
In seguito Cannavaro ha parlato di Iker Casillas, che recentemente ha annunciato la sua candidatura come presidente della RFEF: "Ho sempre parlato con Iker, gli ho detto che avrei potuto vincere le Champions, gli Europei, ma l'emozione che ti dà vincere un mondiale è una cosa unica. Quando la Spagna l'ha vinto, Iker mi ha chiamato e mi ha detto che adesso aveva un Mondiale come me, e aveva provato la stessa sensazione che gli avevo detto io, unica. Ho sempre avuto un rapporto spettacolare con lui, tre anni meravigliosi. Scherzavamo anche all'interno del campo. Mi diceva 'Nonno, muoviti' e io gli dicevo 'Vediamo se ti fermi, sei morto oggi'. Era per tenere vivo il gruppo e per fare in modo che persone come Marcelo e Ramos stessero più tranquilli. Iker presidente della RFEF? Lo vedo bene, naturalmente, ho parlato con lui seriamente a Dubai. Gli ho chiesto se fosse sicuro. Mi ha detto di sì. Gli ho detto che fino alla morte, se è qualcosa che hai dentro, quella di aiutare i calciatori, bisogna farlo. Se hai il fuoco dentro, devi farlo perché puoi trasmetterlo ai giocatori, ai presidenti, anche ai dilettanti".
"Raul? Allenarsi con lui in Spagna è stato un piacere" - continua Cannavaro - "un ragazzo vincente e dalla grande professionalità, che non voleva mai perdere. Per essere il capitano era un tipo tranquillo, ma era comunque un leader, un vincente. Iniesta? Oggi è il suo compleanno, guardarlo giocare ti lasciava d'incanto. Ha giocato per il Barcellona, che è la seconda squadra in Spagna, ma lo adorano tutti. Ha sempre fatto tutto con stile, professionalità, tranquillità. L'ho adorato, tutti guardavano Messi, mentre io guardavo Iniesta".
Su Diego Armando Maradona: "Ero un raccattapalle al San Paolo, ogni domenica vedevo quello che faceva in campo. Era un calcio diverso, era molto più complicato giocare per un attaccante. Ora non è più semplice, diciamo che è meno complicato. Parlare di Maradona per me è troppo facile, perché l'ho visto giocare. Ho giocato contro Ronaldo e Messi, ma Maradona... Il calcio di prima, per come era duro, gli ha impedito di vincere di più".
Infine Cannavaro ha parlato di un possibile ritorno al Bernaebeu per giocare una partita con i grandi campioni passati per il Real Madrid: "Sì mi piacerebbe ma non posso giocare, il ginocchio mi arreca molto disturbo. Sono in contatto con i veterani e quando finirò giocherò con loro. Il mio amico Butragueño mi invita sempre. Attenzione, ci sono giocatori che adesso corrono più di prima. Nuova generazione? E' intelligente e pensa velocemente, ma sono dipendenti dagli schermi, dai cellulari, da FIFA. Prima giocavamo più per strada, possedevamo meno cose e dovevamo inventare di più, con un pallone di plastica ci divertivamo per 10 ore di fila".
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