Parola a Marco Amelia. L'ex portiere di Roma, Palermo e Milan tra le altre ha rilasciato un'interessate intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it. L'attuale allenatore del Frosinone Under 18 si è soffermato sulla nuova Italia di Luciano Spalletti e ha passato in rassegna i profili di alcuni dei migliori portieri del panorama calcistico nazionale. Ecco, di seguito, le dichiarazioni dell'ex rosanero.
l'intervista
Amelia: “Vicario top, Di Gregorio da big. Mio consiglio a Donnarumma. Spalletti…”
L'ITALIA DI SPALLETTI- “La mano del mister si vede. Ero a Coverciano per il corso da allenatore quando per la prima volta è arrivato Luciano. Si è subito percepita aria nuova e la voglia di Spalletti di incidere mentalmente, tecnicamente e tatticamente. I ragazzi hanno subito trovato un grande legame con il mister e con il suo staff. Per come era la classifica non era facile qualificarsi per gli Europei. Siamo l’Italia e ne siamo venuti fuori bene. L’abbiamo vissuta con grande tensione sia questa qualificazione che le ultime due esclusioni dai Mondiali. Sono cose che purtroppo bruciano. Se penso alla partita a Palermo contro la Macedonia è incredibile. Quell’Italia ha fatto il record di partite senza perdere e siamo andati fuori per due calci di rigore. Se ci fossimo qualificati in Qatar saremmo stati protagonisti. Mi brucia un pò perché mi sarebbe piaciuto vedere quell’Italia al Mondiale”.
DONNARUMMA- “Non ha bisogno di consigli. Le difficoltà capitano a tutti, lui sa bene che è sempre sotto i riflettori. Se fa cento cose bene e una sbagliata viene evidenziata solo questa. I campioni sono così, Donnarumma ha una testa forte e sa uscire bene da ogni situazione di difficoltà. L’unico consiglio che posso dargli è di continuare a fare quello che sta facendo perché è uno dei migliori portieri italiani e spero che sarà protagonista al prossimo Europeo”.
VICARIO- “Le prestazioni sono quelle che contano. Vicario sta facendo molto bene al Tottenham, viene da due grandi stagioni con l’Empoli. Può mettere in discussione i ruoli. La nazionale è così. Un conto era avere Buffon davanti, con lui potevi essere quello che volevi ma Gigi era il portiere titolare perché era il più forte di tutti. Io ho avuto la fortuna di giocare dieci partite in Nazionale nell’era Buffon, un miracolo (ride ndr). Ho avuto tanta fortuna, Buffon neanche le amichevoli saltava. Mi ritengo fortunato ad aver giocato con portieri come lui e come Peruzzi o De Sanctis. È stato ancora più bello farlo vestendo le maglie di Livorno, Palermo e Genoa. È molto più difficile arrivare in Nazionale con queste maglie, è più semplice se giochi nel Milan, Inter o Juventus”
DI GREGORIO E IL MONZA- “Di Gregorio? Ne ho parlato con Palladino. È un portiere forte, lo scorso anno mi chiesi il motivo dell’arrivo di Cragno a Monza. Già in Serie B è stato determinante per vincere i playoff. Lo conosco bene da un punto di vista mentale, ha margini di miglioramento ma secondo me può stare in una big. Ha il fisico e l’atteggiamento per stare in una big. Ho grande stima di Di Gregorio, sono convinto che prima o poi approderà in una big a meno che… il Monza stesso non diventi una big. Il Monza è gestito dal dottor Galliani, certamente non è una realtà grossa come Milano però l’ambizione di Galliani può portare il Monza a diventare una delle migliori realtà italiane”.
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