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CAOS SERIE B

Lecco, Di Nunno: “Noi fuori dalla B? La Lega pagherà. Sicuri al 99% dell’ammissione”

Serie B
Determinato ad ottenere quanto conquistato sul campo, il patron del Lecco commenta così il caos iscrizioni in Serie B.
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Situazione spinosa in Serie B, a meno di un mese dall'inizio ufficiale del torneo fissato per il 19 agosto, mancano ancora due squadre all'appello, nonostante l'annuncio dei nuovi calendari 2023/24. Lo scorso Consiglio Federale ha rigettato il ricorso del Lecco, facendo riferimento alle scadenze perentorie non rispettate dal club del patron Paolo Di Nunno. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alle colonne de "La Gazzetta dello Sport":

Sensazione sull'udienza al TAR: «La sensazione è che noi la B l’abbiamo conquistata sul campo. Se ci lasciano fuori ci sarà anche un conto da pagare per la Lega, perché io sto spendendo 1,2 milioni di euro per mettere a norma lo stadio. Senza contare che stiamo già perdendo soldi per il turno di Coppa Italia che avremmo dovuto fare. Stiamo lavorando, se uno va al Rigamonti-Ceppi trova gli operai. E siamo sicuri al 99,9% di essere riammessi».Stadio di Padova: «Ci hanno detto che tra il 20 e il 22 agosto i lavori al Rigamonti-Ceppi potrebbero essere finiti, ma non si sa mai. Dovrà venire Carlo Longhi (ex arbitro, consulente-capo della commissione stadi della Lega di B, ndr ) per dire se è tutto a posto. Magari avremo bisogno dell’Euganeo per 1-2 partite e non per 3-4, ma Padova è a disposizione. Dicono che ho consegnato i documenti in ritardo, ma io ho finito di giocare il 18 a mezzanotte e avrei dovuto consegnare tutto il 20? Chi lo pensa non sta bene. Senza dimenticare che prima di giocare a Foggia avevamo chiesto una proroga alla Figc, senza avere risposta».

Tutti dalla parte del Lecco: «Il sostegno delle 18 squadre può essere utile come no. C’è pure il Comune parte lesa, così come io lo sono visto che prima mi hanno detto sì e poi no. E al Coni alcune cose non sono andate bene, ma lo diremo alla fine di vicenda».

Perugia e Foggia: «Non capisco perché il Perugia si sia messo in mezzo. Il Brescia non mi interessa, non mi ha fatto niente, ma perché il Perugia ha fatto ricorso? Perché devono vendere la squadra, è chiaro. In B un club vale 20, in C vale 1. E il Foggia perché si è fatto avanti? Li abbiamo battuti 2-1 in casa loro e 3-1 a Lecco, bisogna accettarlo. Prima dei playoff i bookmakers ci davano a 25, ma abbiamo vinto perché siamo forti, perché si è creata una famiglia».

Calciomercato: «È un problema. Ho una squadra di C, così non posso fare la B. Non posso fare contratti. Avrei bisogno di 4 giocatori: un centrale di esperienza, un centrocampista forte, una mezzala, una punta».

Rinnovo di Luca Giudici: «Sarà importante, a prescindere che giochi o no. Io non comando, vado in panchina ma non metto bocca. Anche perché ci pensano Luciano Foschi e il vice Andrea Malgrati ad alzare la voce, io ascolto e basta. Ho fatto solo un errore, a Pordenone (il video della sua entrata in campo ha fatto il giro del web, ndr ), ma davanti a quel rigore contro per un fallo fuori area non ho resistito».

 

 

 

 

 

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