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SERIE A

Lazio, Tudor: “Ci sono tutti i presupposti per fare bene. Ecco che squadra voglio”

Lazio Tudor
Le prime parole di Igor Tudor nei panni di allenatore della Lazio, scelto per sostituire il dimissionario Maurizio Sarri.
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Parola ad Igor Tudor. Il neo tecnico della Lazio - ai microfoni di Lazio Style Channel - si è presentato, lasciando le sue prime dichiarazioni nei panni di allenatore biancoceleste. Di seguito, le parole dell'ex Marsiglia ed Hellas Verona tra le altre: "Non ci sono motivazioni. Nel senso, la Lazio è un club prestigioso, uno di quelli che chi fa questo lavoro vorrebbe allenare. Allenare una squadra come la Lazio è una questione di prestigio, una cosa bella e stimolante. È una squadra prestigiosa, con giocatori forti e una tifoseria speciale. Fare parte di questo club e di questa città, che sono una cosa unica, non si può non accettare".

Il primo impatto con Formello? "Mi trovo bene, le strutture sono belle e si può lavorare bene. La cosa bella è che un allenatore qui può fare veramente bene. Sono tutti predisposti per fare bene, c’è serietà e organizzazione giusta, quella che piace a me. Quasi come una famiglia. Guardando da fuori ho visto sempre che l’allenatore di questo club ha sempre un ruolo importante nel suo lavoro".

Cosa può dare Igor Tudor alla Lazio? "Cosa può dare vediamo. Io penso che si può dare sempre tanto. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza e nel modo giusto. Quando vieni da un allenatore che fa un altro tipo di calcio ci vuole un po’ di adattamento e di tempo. Penso che c’è un gruppo sano, di gente che lavora e si applica. Tocca a me trasmettere al più presto le idee che ho nella testa, penso che faremo in fretta".

Ritroverà Guendouzi dopo Marsiglia... “Matteo non l’ho ancora visto. Lui è un vincente, è uno che questa mentalità pazzesca che ci vuole specialmente in queste squadre e in queste città che sono sempre molto esigenti”.

E pure Casale dopo i tempi dell'Hellas... “Nicolò è un ragazzo d’oro, un giocatore forte che sarà sicuramente utile”.

Da ex difensore, lavorerà principalmente sul reparto arretrato? “Io ero anche centrocampista, tutto il settore giovanile ho giocato lì. E Lippi mi ha fatto giocare anche terzino. Sono difensore, ma mi piace molto lavorare sulla fase offensiva, non rinunciando alla difesa. Si dice che si vince con la difesa, ma non sono solo i difensori e il portiere, ma tutta la squadra. Vorrei vedere tutta la squadra che fa entrambe le fasi. Questo è l’obiettivo che vogliamo avere con spirito di sacrificio che non deve mancare mai”.

Cosa cercherà di trasmettere da tecnico della Lazio? “Io non rinuncio a niente come allenatore. Voglio vedere tutto nella squadra: fase offensiva, difensiva, transizioni, grinta, corsa, qualità di gioco, possesso, corsa nello spazio. Penso che il calcio moderno vada in quella direzione, di attaccare con tanti uomini, di fare gol, di non essere noiosi. Proverò a fare tutto questo. In qualcosa riuscirò meglio, in qualcosa meno però è sempre un miglioramento. Sono uno che non si accontenta mai. C’è sempre da spingere e da migliorare”.

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