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Lazio, Tare: “Il Governo non può annullare il campionato, bisogna terminare la stagione”

Le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, a proposito della possibile sospensione del campionato di Serie A

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Igli Tare a muso duro.

L’epidemia Coronavirus, in queste settimane, ha delineato un quadro sanitario estremamente complesso in tutta Europa e, in particolare, in Italia, dove continuano a registrarsi dati drammatici, in termini di soggetti contagiati e deceduti, seppur i numeri sembrano in notevole miglioramento ormai da un paio di giorni. Il Governo, al fine di contrastare l’ulteriore diffusione del Covid-19, ha adottato rigidi provvedimenti volti ad evitare assembramenti e a ridurre al minimo i contatti sociali. I provvedimenti istituzionali hanno avuto importanti ripercussioni anche sul mondo dello sport, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi nel pieno rispetto delle norme ministeriali. Una contromisura rigorosa ma necessaria che ha messo un punto di domanda sulle sorti dei campionati.

A tal proposito, si è espresso il direttore sportivo della Lazio, intervenuto ai microfoni di Sky: "Ci siamo guadagnati tutto sul campo: siamo un punto indietro alla Juventus con  un percorso preciso da fare. Cerchiamo di dare un segnale per il sistema calcio: ho sentito dire che potrebbe uscire un altro provvedimento in cui si parla dello stop del campionato da parte del Governo, ma non è nelle loro competenze. La Fifa, Uefa e Figc hanno dato direttive ben precise. Possiamo terminare questo campionato anche a fine agosto o a settembre, sfruttando il modello del mondiale in Qatar".

Si al rinvio, ma no all'annullamento del campionato: "E’ importante finire questo campionato, anche perché sarà di grande esperienza per gestire quello dopo. Voglio chiarire una cosa: noi siamo i primi ad esserci fermati a causa del Coronavirus: siamo stati alcuni dei pochi a rispettare fin da subito le restrizioni, nessuno dei nostri ha lasciato Roma. Mi risulta che altre squadre hanno ancora giocatori fuori dal Paese", ha concluso Tare.