Lo scorso 17 agosto ha rescisso a sorpresa il contratto che lo legava alla Juventus.
serie a
Zenit, l’agente di Marchisio: “Per la Juventus ha detto no al Milan. Voleva chiudere la carriera in bianconero, ma…”
Le dichiarazioni rilasciate da Stefano Marchisio, padre-agente del centrocampista che a sorpresa ha lasciato in estate la Juventus
Stiamo parlando di Claudio Marchisio. L'esperto centrocampista originario di Torino, oggetto dei desideri di diverse società in Francia ed in Liga, ha poi scelto di trasferirsi in Russia, allo Zenit San Pietroburgo. Il classe '86 ha firmato, dunque, un contratto che lo legherà al club russo per i prossimi due anni. E attualmente veste la maglia numero 10.
Chi, intervistato ai microfoni di 'Tuttosport', ha parlato della nuova avventura del Principino, svelando alcuni curiosi retroscena, è stato il padre-agente Stefano Marchisio.
"Non ero mai stato a San Pietroburgo in passato e ho scoperto un gioiellino di città: è un po’ Venezia e un po’ Parigi, soltanto più fredda. Poi è molto pulita, ordinata, moderna: bellissima. Ma sono contento soprattutto perché ho visto Claudio felice e soddisfatto della sua nuova avventura. I tifosi dello Zenit lo hanno accolto alla grande. L’altro giorno siamo andati allo zoo di San Pietroburgo con i miei nipoti e diversi ragazzi hanno riconosciuto Claudio chiedendogli foto e autografi. L’affetto per mio figlio è fondamentale: da sempre considera i tifosi la parte più bella del calcio", sono state le sue parole.
BILANCIO - "Il primo bilancio da procuratore? Non ho rimpianti. Tre anni fa Claudio sarebbe potuto andare altrove a guadagnare di più; nel 2017 ha detto no al Milan che gli offriva un ingaggio doppio perché il suo desiderio era quello di chiudere la carriera nella Juventus, la squadra del suo cuore. Nel calcio le cose cambiano: capisco la decisione della dirigenza bianconera di voler ringiovanire la squadra. Un po’ di nostalgia c’è da parte di Claudio e sarebbe strano il contrario, fosse ancora alla Juventus probabilmente sarebbe l’uomo più felice della terra. Però abbiamo girato pagina e Claudio è molto contento della sua nuova vita. Lo Zenit è ambizioso, ha uno stadio modernissimo, è primo in classifica: incrociamo le dita, magari l’ottavo scudetto consecutivo lo vinciamo dalla Russia".
L'ADDIO -"Ricordo la telefonata di Claudio, a cui avevano appena comunicato la situazione: ero in vacanza in Val d'Aosta e mi sono precipitato in sede. Claudio sta lavorando duro per riconquistare un posto nell'Italia. Detto questo, sarò sincero: non vederlo in bianconero mi fa effetto, però io sono prima di tutto suo padre, e la priorità per un papà è vedere il proprio figlio sereno. Magari, restando alla Juventus, lo stesso numero di partite giocate con lo Zenit le avrebbe disputate in un anno. Mio figlio ed io rimaniamo i primi sostenitori della Juventus, non ci perdiamo una partita. Speriamo di festeggiare la Champions come nel 1996: da tifosi", ha concluso.
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