Maurizio Sarri tra passato, presente e futuro.
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Juventus, Sarri: “Vi racconto le sfide con Allegri in C2, noi sbeffeggiati da un tifoso. La Serie A…”
Le dichiarazioni rilasciate da Maurizio Sarri, a margine di un evento dedicato al Figliano, in merito al suo passato e al presente alla Juventus
Il tecnico della Juventus era presente questa sera ad un evento organizzato per i cento anni del Figline, club di un comune in provincia di Firenze. Proprio a Figline Valdarno, l'allenatore, nato a Napoli ma figlio di un operaio toscano, ha trascorso gran parte della sua gioventù: "È vero che sono nato a Napoli, ma mi sento figlinese al 100%. Mi piacerebbe creare qualcosa per Figline, con un gruppo di amici abbiamo l'obiettivo di dare una mano a tutte le associazioni sportive di qui e di riportare i figlinesi in piazza, oltre a rilanciare l'Oratorio dei Salesiani", ha spiegato ai microfoni dei giornalisti presenti.
L'allenatore bianconero, inoltre, ha parlato del suo passato e dell'arrivo al club di Torino: "Spero e credo che in me ci sia ancora qualcosa del Sarri del passato. Lo spirito è lo stesso, in campo sono sempre quel Sarri lì. Un mese fa mi hanno chiamato a Nyon per una riunione con i migliori allenatori al mondo e al segretario della Juve ho detto: ‘Ma hanno chiamato me? Sei sicuro?’ Lo spirito è sempre quello, uno crede che le emozioni derivino dalla mediaticità dell’evento, ma l’evento ce l’hai dentro. Le emozioni che ho provato a fare Sangiovannese-Montevarchi le ho provate poche volte da allenatore, neanche in finali internazionali. Ricordo una volta Sangiovannese-Aglianese. L'allenatore dell'Aglianese era Massimiliano Allegri. Finì 0-0, nessun gol. A fine partita ci disse un tifoso: 'Se siete due allenatori voi...'. La Serie A a quei tempi mi appariva un mondo abbastanza lontano, i miei eroi da bambino erano proprio i giocatori del Figline. Ho avuto la fortuna di giocarci, di arrivare in prima squadra insieme ai miei amici di infanzia. Una cosa di una bellezza unica".
Infine, a proposito di vizi e passioni: "Fino a quando giocavo, fumavo solo la domenica sera durante le partite. In settimana pochissimo, quasi mai. Ciclismo? Io sono strano... Faccio l'allenatore di calcio, ma se la sera ci sono in contemporanea il Tour de France e una partita guardo sicuramente il ciclismo".
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